Rovigo, scout di 19 anni trovato morto nel sacco a pelo in parrocchia

Mattia Monesi
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Sabato 19 Aprile 2014, 16:59 - Ultimo aggiornamento: 20 Aprile, 18:57

Uno scout di 19 anni morto in parrocchia, nel suo sacco a pelo. Probabilmente per un malore. ​Tragedia al centro parrocchiale di Torreglia. Un 19enne di Stienta (Rovigo) è stato trovato morto. Stava partecipando ad un raduno di scout. Sul posto i carabinieri. La vittima è Mattia Monesi, nato a Ferrara il 24 agosto del ’95.

Mattia Monesi non stava bene da alcuni giorni e faticava a respirare. Da quando era partito da casa, alcuni giorni fa, il ragazzo si sentiva stanco e affaticato. Secondo quanto si è appreso, anche ieri sera, prima di prendere sonno, alcuni suoi compagni l'avrebbero sentito respirare con difficoltà. Il giovane tuttavia non soffriva di particolari patologie. I carabinieri della compagnia di Abano Terme che stanno svolgendo gli accertamenti, hanno sentito tutti e 21 gli scout e i due accompagnatori che erano con Monesi in questa escursione pasquale.

A stroncare la giovane vita del 18enne sarebbe stato con molta probabilità un malore. È esclusa invece la presenza di droghe tra il gruppo. A chiarire le cause del decesso sarà l'autopsia che sarà disposta nei prossimi giorni.

Un'autentica passione quella di Mattia per lo scoutismo tanto che sul suo profilo facebook accanto alla sua foto campeggia quella di un raduno scout in campagna del novembre scorso. Un ragazzo allegro e solare Mattia, che per raccontarsi su fb si definisce 'interista al 100%, tra gli interessi al primo posto mette il divertimento, il calcio e di nuovo l'Inter, tra i cantanti preferiti Shakira e Fabri Fibra e tra i libri gli horror.

Donazione della cornea Mattia frequentava da molti anni il gruppo scout di Santa Maria Maddalena (Rovigo). Il giovane frequentava l'ultimo anno dell'Itis di Ferrara, e viveva a Stienta con la madre, vedova da molti anni. Il ragazzo trascorreva gran parte delle sue giornate a Santa Maria Maddalena. Il sogno di Mattia, hanno raccontato i conoscenti, era quello di guidare in futuro le ambulanze. L'attività nell'associazione Volontariato Barbara gli aveva aperto gli occhi sul soccorso e le emergenze. Una sensibilità che continua nella scelta della madre, Consilia, che ha deciso di donare le cornee del figlio.

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