Sciacalli all'opera con telefonate ed sms:
panico a Rieti, Avezzano, Teramo, Ascoli

Sciacalli all'opera con telefonate ed sms: panico a Rieti, Avezzano, Teramo, Ascoli
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Martedì 7 Aprile 2009, 14:45 - Ultimo aggiornamento: 19:37
ROMA (7 aprile) - Sciacalli sono entrati in azione questa mattina seminando il panico con telefonate ed sms tra la popolazione di Avezzano, Teramo e Rieti e di altre localit nelle province interessate. Le conseguenze pi pesanti ad Avezzano e nei centri vicini, dove in migliaia nonostante le rassicurazioni sono fuggiti in macchina dalla città. Ma anche inesistenti raccolte di fondi spacciate per vere su Facebook.



Fuga da Avezzano. Veri e propri criminali hanno seminato il panico questa mattina ad Avezzano, con telefonate ed sms nei quali, spacciandosi per funzionari della Protezione Civile, invitavano la popolazione ad abbandonare le case per via di nuove scosse di terremoto in arrivo. Scene di panico ci sono state all'interno di alcuni supermercati, negozi e abitazioni. Il sindaco di Avezzano, Antonio Floris, invita la popolazione a non dare ascolto a queste voci totalmente destituite di fondamento in quanto nessuno, né dalla protezione civile, né dal Comune, ha diramato disposizioni a riguardo. Nonostante le smentite migliaia di persone ad Avezzano e altri centri della Marsica come Pescina, Luco dei Marsi, Carsoli e Tagliacozzo hanno abbandonato le proprie abitazioni fuggendo con le macchine e raggiungendo posti isolati. I funzionari comunali e il sindaco hanno confermato che nessuno ha emesso comunicati al riguardo.



Panico a Teramo. Uno sconosciuto questa mattina ha telefonato ai centralini dell'Ospedale, del Comune, dell'Istituto Zooprofilattico e di altri uffici di Teramo spacciandosi per un carabiniere e dicendo che i locali andavano evacuati perché era in arrivo una forte scossa di terremoto. Il personale degli uffici pubblici ha lasciato i locali, mentre in ospedale erano state avviate le operazioni per disporre l'evacuazione dei ricoverati, ma i responsabili hanno comunque effettuato la verifica scoprendo che si trattava di un falso allarme. Sull'episodio sono in corso indagini delle forze dell'ordine.



Il questore di Teramo, Piero Angeloni, ha ricordato in un appello che «è alle forze dell'ordine - 112, 113, 115 - attive 24 ore su 24 che occorre rivolgersi in caso di telefonate o contatti con persone, sconosciute o meno, che segnalano imminenti terremoti invitando a lasciare al più presto abitazioni, uffici pubblici, luoghi di lavoro in genere». Ora le forze dell'ordine stanno girando in tutto il territorio provinciale, anche con megafoni, per avvertire la gente che la Questura smentisce ogni allarme su presunte evacuazioni per possibili terremoti.



A Teramo famiglie in strada con bimbi e anziani ma anche dipendenti di Comune, Uffici Finanziari, Tribunale, banche: perfino nell'ospedale si era sul punto di predisporre l'evacuazione. Stessa cosa in provincia: panico a macchia d'olio. «Mi risulterebbero analoghi fenomeni anche in province al di fuori dei confini regionali - ha detto il Questore -. Gli studiosi ci dicono che nessuna scossa di terremoto è prevedibile, di conseguenza occorre ricordare che l'obiettivo di simili atti potrebbero essere atti di sciacallaggio o desiderio di diffondere panico». Il questore ha detto che si procederà anche per verificare se l'allarme sia stato diffuso solo attraverso telefono o con contatti fisici.



Falsi allarmi ad Ascoli. Preoccupazione anche ad Ascoli dopo la notizia diffusa a Teramo di un'imminente scossa di terremoto di elevata magnitudine. Gente in strada anche nella frazione di Poggio di Bretta, telefonate allarmate ai vigili del fuoco e alle redazione dei giornali. La Sala della Protezione civile della Provincia ha poi smentito categoricamente qualsiasi allarme terremoto. La prefettura ha precisato che si tratta «di voci prive di fondamento e che rischiano di creare dannosi ed inutili allarmismi». Polizia, carabinieri e vigili urbani stanno intervenendo nei luoghi dove si sono creati assembramenti a seguito del falso allarme.  



Gente in strada a Pesaro. Il falso annuncio di una scossa intorno alle 15.30-15.45 al confine tra Abruzzo e Marche ha creato il panico tra la gente. In diverse località tra cui Pesaro ha visto molta gente riversarsi  in strada in preda al panico. L'allarme è rientrato, e la gente è tornata in casa. 



Falsi allarmi a Rieti. Il prefetto di Rieti, Silvana Riccio, ha reso noto che alcune telefonate di persone che si sono spacciate per funzionari prefettizi o della protezione civile stanno creando un allarme ingiustificato tra la popolazione del capoluogo reatino annunciando l'imminenza di una forte scossa di terremoto. Molte persone, in preda al panico, sono uscite in strada da case, uffici pubblici, banche, negozi in seguito ad un passaparola che sta coinvolgendo tutta la città. L'assessore comunale Daniele Fabbro, convocato presso la prefettura di Rieti, ha dichiarato che «queste notizie sono prive di fondamento e faremo tra poco un comunicato per tranquillizzare la cittadinanza».



Gente in strada nei paesi del Lazio: da Vivaro ad Anagni. Falsi allarmi terremoto, diffusi da chi si spaccia per operatore della Protezione civile o rappresentante dell'Amministrazione e rilanciati anche per sms hanno gettato nel panico gli abitanti di molti paesi del Lazio, specie quelli al confine con l'Abruzzo, che stanno subissando di chiamate le sale operative della protezione civile, dei vigili del fuoco e delle forze dell'ordine. A Vivaro Romano, ultimo centro della provincia di Roma, di 220 abitanti. Sono molte le persone, infatti, che stanno scendendo in strada. Situazioni fotocopia si stanno verificando a Tivoli e in molti paesi del Frusinate: oltre al capoluogo ciociaro a Cassino, Anagni.  



Sora e Tivoli: con finta macchina protezione civile fa evacuare abitazioni. A Tivoli, in provincia di Roma, qualcuno con il megafono ha invitato gli abitanti a lasciare le case e diverse persone si sono raccolte nel piazzale antistante il cimitero. Tantissime le telefonate ai centralini del comune. Proprio tra le strade di Sora si aggira una Mitsubishi di colore bianco, spacciandosi per la macchina della protezione civile, avvisando dai megafoni la popolazione di lasciare le abitazioni per un'imminente scossa. Ma i sindaci dei paesi stanno tranquillizzando i cittadini.



Bertolaso: non tenere conto delle voci. Il capo della protezione civile, Guido Bertolaso, ha invitato a non tenere conto di queste voci che creano soltanto dannosi allarmismi. Bertolaso ha anche detto che «non ragionerò e non parlerò più su questo. Mi affido a quello che ha detto ieri la commissione nazionale grandi rischi che, unanimemente, conferma l'attuale impossibilità di prevedere un singolo evento sismico». Questa, ha concluso, «è scienza, il resto potete decidere voi che cosa è».



Le smentite della Protezione Civile. La Protezione civile ha allertato i cittadini che si trovano nel territorio colpito dal terremoto contro i falsi allarmi e gli inviti all'evacuazione degli edifici da parte di persone che non sono assolutamente autorizzate a farli. Dalla sede centrale della sala operativa di Roma la Protezione civile fa sapere che non c'è nessuna macchina riconducibile al Dipartimento che sta girando nei territori de L'Aquila e delle altre province abruzzesi, ribadendo che non esiste tecnologia in grado di prevedere i terremoti.



Falsi sfollati. Alcune persone, per lo più nomadi hanno provato a dormire “a sbafo”. Tanto che i carabinieri del Comando provinciale di Pescara, insieme agli albergatori, invitano i cittadini che hanno bisogno di essere accolti negli hotel della costa a mettersi in contatto e raccordarsi con le sale operative della Protezione Civile di Pescara e dell'Aquila. Il comandante provinciale, Giovanni Esposito Alaia, ha riferito infatti che alcune persone, per lo più nomadi, hanno cercato nelle ultime ore di mescolarsi agli sfollati per poter usufruire dell'accoglienza gratuita nelle strutture ricettive. Controlli dei carabinieri all'arrivo nelle strutture ricettive.