Scandalo cyberspie: l'Antimafia chiede gli elenchi delle logge

Scandalo cyberspie: l'Antimafia chiede gli elenchi delle logge
di Emilio Pucci
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Lunedì 16 Gennaio 2017, 12:29
ROMA Il braccio di ferro tra la commissione Antimafia e il Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia si concluderà mercoledì. Da tempo Rosi Bindi ha chiesto a Stefano Bisi di fornire l'elenco degli iscritti al Goi, il piu' importante ordine massonico esistente nel nostro Paese. Ora la richiesta si fa più pressante per via dell'inchiesta sulle cyberspie che ha portato in carcere i fratelli Occhionero.

IL PRECEDENTE
In un'audizione tenutasi ad agosto Bindi era stata chiara: «Basta segreti, fuori i nomi». Bisi da allora si è rivolto anche al garante della protezione dei dati personali, ha scritto ai capigruppo parlamentari ribadendo che per motivi di privacy non si può, ha inviato altre lettere alla Commissione per spiegare perché è contrario ad ottemperare alla richiesta, «si tratta questa la sua tesi di una vera e propria caccia all'uomo».
Ora però la vicenda dei fratelli Occhionero ha creato un'ulteriore frizione che ha portato ad una nuova convocazione del Gran Maestro in Commissione Antimafia. Questa volta Bisi sarà interrogato. La Bindi si avvarrà dei poteri dell'autorita' giudiziaria, garantiti dall'articolo 82 della Costituzione. Con la possibilità di poter contare sull'aiuto di tutte le forze dell'ordine per andare fino in fondo e ottenere quell'elenco. «Sarà costretto a collaborare sul serio. Qui bisogna capire innanzitutto se i vertici delle logge massoniche conoscono o addirittura proteggono le attività dei soci sul territorio - spiega un esponente della commissione - non accetteremo più silenzi o reticenze. Vogliamo capire se realmente eravamo spiati anche noi. Sarebbe una cosa gravissima».

LE CARTE
Giulio Occhionero era legato come è emerso nell'ordinanza di custodia cautelare «con gli ambienti della massoneria italiana». Membro di un loggia. Ma soprattutto, nelle carte allegate all'ordinanza, si evince che fosse preoccupato per l'eventualità che il Gran Maestro del Goi potesse fornire alla Bindi gli elenchi della loggia. «E' intenzionata si confidava con la sorella - a passarli ai giornali». E' bastata questa frase per accelerare la resa dei conti.
Questa volta la presidente della Commissione non vuole fermarsi. Mercoledì sarà un faccia a faccia al quale i membri della commissione non potranno partecipare anche se per regolamento possono su carta scritta inviare alla presidente le domande che vogliono porre.

L'INDAGINE
L'indagine sull'intreccio tra massoneria e mafia è partita dopo la scoperta di uno straordinario numero di logge massoniche a Castelvetrano, il paese del boss latitante Matteo Messina Denaro. Nei mesi scorsi sono stati ascoltati i procuratori di Trapani, Palermo e Reggio Calabria. Più volte l'Antimafia ha sollecitato il Goi a non nascondersi dietro problemi di privacy. Invito finora non accolto ma che dopo l'arresto per cyberspionaggio dei due fratelli verrà rivolto con maggior forza. «Non ci faremo prendere in giro riferisce un altro membro della commissione - o Bisi fa chiarezza sui rapporti tra massoneria e mafia e sulle attività dei fratelli Occhionero oppure si rischia uno scontro vero e proprio».
 
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