«Ero in compagnia della mia ragazza – racconta Stefania, raggiunta al telefono – quando ho visto, nella discoteca, un mio amico. Sono andato a salutarlo. Lui era in compagnia di un'altra ragazza. Evidentemente, il suo ex fidanzato, che è una persona disturbata, ha creduto che io volessi provarci con lei. Da lontano, in effetti, posso anche sembrare un maschio, per via dei tatuaggi». Dopo aver scambiato alcune parole con l'amico, Stefania si gira e viene colpita al volto da un pugno. «Non ho avuto il tempo di capire cosa stesse accadendo, per alcuni secondi ho quasi perso i sensi», dice, ancora sotto choc. Mentre l'aggressore si allontanava dal posto, complice anche la confusione, Stefania si è fatta accompagnare all'ospedale Fatebenfratelli, dove i medici le hanno riscontrato una frattura nasale. «Tramite alcuni testimoni sono riuscita a rintracciare quella persona, so come si chiama», aggiunge Stefania, che sta valutando se sporgere denuncia.
«Non si tratta di vera e propria omofobia - ha poi scritto sulla sua pagina Facebook, in risposta ai commenti ricevuti - ma solamente fermarsi all'apparenza, e a una grave ignoranza. Mi ha "solo" aggredita perché scambiata per un ragazzo. Poteva andare veramente peggio. Ma comunque nessuno ha il diritto di farsi spaccare la faccia così a gratis».
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