Migranti, sbarchi triplicati nel 2017: allarme per i minorenni

Migranti, sbarchi triplicati nel 2017: allarme per i minorenni
di Michela Allegri
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Lunedì 16 Gennaio 2017, 07:40
ROMA Immigrazione fuori controllo. Se nel 2016 il numero dei migranti sbarcati in Italia ha toccato quota 181.283, un record rispetto al 2015 e al 2014, guardando ai primi dodici giorni del 2017, il conteggio sembra destinato a farsi più allarmante. Secondo i dati del ministero dell'Interno, le coste italiane sono già state raggiunte da 729 migranti: il triplo rispetto allo scorso anno, nonostante le condizioni climatiche attuali siano decisamente più sfavorevoli, con il Paese stretto in una morsa di maltempo. Nel 2016, gli extracomunitari sbarcati nello stesso periodo sono stati solamente 268. A destare maggiore inquietudine, l'escalation del numero dei minorenni non accompagnati che arrivano in Italia.

LE PREOCCUPAZIONI
Nel 2014 e nel 2015 sono stati circa 13mila, nel 2016 invece quasi il doppio: oltre 25mila piccoli sbarcati. Una delle principali preoccupazioni, riguarda la collocazione e l'inserimento degli stranieri, e l'emergenza periferie nelle città e nei piccoli centri. Basti pensare a come si è concluso il 2016: con la rivolta nel quartiere romano San Basilio contro una famiglia del Marocco che abitava in una casa popolare regolarmente assegnata, e le barricate di Gorino sul Delta del Po contro un pullman di dodici profughe. C'è poi l'incubo del terrorismo, di un attentato sul territorio nazionale, che il 19 dicembre è diventato tangibile nella figura del tunisino Amis Amri, lo stragista di Berlino arrestato a Sesto San Giovanni. Una delle scommesse del ministro dell'Interno, Marco Minniti, e del suo piano per la sicurezza e l'immigrazione, riguarda proprio la nuova collocazione dei migranti. O meglio: il loro inserimento nel mondo del lavoro. La proposta è l'impiego degli stranieri in mestieri socialmente utili. Già sperimentata in qualche regione.

LA POLITICA TEDESCA
Per certi versi il piano Minniti sull'immigrazione ricalca la politica della porta aperta adottata in Germania nel maggio dello scorso anno, che comprendeva per gli stranieri anche l'introduzione di sussidi e formazione professionale. In Italia la procedura è in fase sperimentale, ma in alcune regioni è già stata adottata, anche se si tratta di opere di volontariato. Sono stati firmati numerosi protocolli che prevedono una partecipazione libera, volontaria e gratuita degli immigrati, a cui viene garantita copertura assicurativa e formazione adeguata all'attività da svolgere. E' successo a Roseto degli Abruzzi, dove lo scorso anno la giunta ha approvato il Progetto formativo per i cittadini stranieri temporaneamente accolti. I migranti hanno aiutato gli operatori comunali nella pulizia di aree verdi, piazze e spazi pubblici, e nella manutenzione degli edifici. La stessa cosa vale per i comuni di Arpino e Ceprano, nel Lazio, dove è stato siglato un protocollo con la cooperativa Synergasia che prevede l'ingaggio di richiedenti asilo in progetti di volontariato utili per la collettività. A Perugia, poi, alcuni migranti sono stati impiegati nel progetto Aree verdi: riqualificazione e manutenzione, presentato tra gli altri dal centro immigrati e dalla Prefettura.

PROTOCOLLI D'INTESA
Molte cittadine delle Marche hanno siglato protocolli d'intesa simili, che consentono agli stranieri che hanno richiesto protezione di svolgere attività di volontariato a beneficio delle comunità che li ospitano. In Italia, la prima linea dell'accoglienza è costituita dai porti del sud del Paese, con quelli siciliani sul gradino più alto del podio: nell'anno 2016 il maggior numero di transiti si è registrato tra Agusta, Pozzallo, Catania e Messina. Solamente l'8% degli arrivati rimane in Sicilia, che è una delle regioni a maggior tasso di accoglienza, insieme a Veneto, Piemonte, Lazio e Campania. L'isola è seconda solamente alla Lombardia, che guida la classifica con il 13% di presenze. Solo una piccola percentuale di sbarcati viene ricollocata in altri paesi dell'Unione Europea. Nel frattempo, si va avanti con i rimpatri. In settimana partirà il primo charter del 2017, con a bordo 50 migranti irregolari e diretto in Nigeria.