A 8 anni di reclusione - per soppressione di cadavere - è stato condannato in appello Michele Misseri, marito di Cosima e padre di Sabrina, che consentì la notte del 6 ottobre di sei anni fa il ritrovamento del corpo confessando l'omicidio per poi ritrattare e accusare la figlia secondogenita Sabrina. Per lo stesso reato, sempre in appello, ha avuto una pena di 5 anni e 11 mesi di carcere (6 anni in primo grado) Carmine Misseri, fratello di Michele.
I giudici hanno assolto, perché il fatto non sussiste, Antonio Colazzo e Cosima Prudenzano, che il 20 aprile 2013 erano stati condannati ad un anno di reclusione per favoreggiamento personale, confermando invece la condanna a un anno e quattro mesi per Giuseppe Nigro, imputato per lo stesso reato. La Corte ha infine rideterminato, riducendola un anno e quattro mesi, la pena per Vito Russo, ex legale di Sabrina Misseri (due anni in primo grado per favoreggiamento personale). L'ispettorato generale del ministero della Giustizia ha chiesto informazioni per il ritardo nel deposito delle motivazioni al presidente della corte d'Appello di Taranto.
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