È «inaccettabile - affermano i sindacati - la carenza di risorse dovuta al disinteresse del governo verso gli infermieri e gli altri lavoratori del Servizio Sanitario Nazionale». Secondo gli infermieri, infatti, «la misura è colma: ora noi infermieri siamo stanchi di aspettare - dichiara De Palma - vogliamo riprenderci la nostra dignità di lavoratori che si traduce in un'adeguata retribuzione e riconoscimento, condizioni degne di una società civile».
Tra le richieste, lo sblocco del turnover «per dire basta alla fuga dei cervelli e all'emigrazione dei giovani infermieri che vanno all'estero a portare competenze e professionalità che non vengono riconosciute in Italia». I sindacati dicono anche «basta ai tagli lineari delle dotazioni organiche, al demansionamento dei professionisti sanitari e alle pretese di deroghe indiscriminate alle ore di riposo giornaliere e al riposo settimanale». Gli infermieri attivi nel Ssn, ricordano i sindacati, sono circa 250 mila, e oltre 50 mila sono quelli iscritti alle due organizzazioni sindacali che hanno proclamato lo sciopero, dopo un fallito tentativo di riconciliazione al ministero del Lavoro con la controparte pubblica.
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