Grandi opere e tangenti, «C'è troppa Salerno-Reggio Calabria»: l'imprenditore si lamenta per la pressione sui materiali

Grandi opere e tangenti, «C'è troppa Salerno-Reggio Calabria»: l'imprenditore si lamenta per la pressione sui materiali
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Mercoledì 26 Ottobre 2016, 18:52 - Ultimo aggiornamento: 18:53
«Troppa Salerno Reggio Calabria, non per fare il nordico ma c'è troppa Salerno Reggio Calabria. È diventato un consorzio a gestione meridionale... non va bene, non va bene... troppi calabresi...». Si lamenta Andrea Ottolin, imprenditore del Trentino Alto Adige, con Simone Cinque, direttore responsabile del Tronco Piemonte dell'Alta Velocità nelle intercettazione dell'inchiesta genovese sulle grandi opere.

La discussione nasce perché Giampiero De Michelis, ex direttore dei lavori del Cociv, sta cercando di favorire il suo amico imprenditore Domenico Gallo costringendo gli altri imprenditori a comprare inerti e calcestruzzi da lui. «Sì sì...
che poi ti fa arrivare quei messaggi trasversali...nel modo calabrese...che danno fastidio...» conferma Cinque, parlando di De Michelis. Secondo quanto emerso dall'inchiesta della procura di Genova, De Michelis e Gallo stavano cercando di sbaragliare la concorrenza facendo comprare tutto il materiale inerte e i calcestruzzi da quest'ultimo. A riprova di questo, secondo l'accusa, anche il fatto che Gallo stesse comprando una serie di cave in Basso Piemonte per creare una sorta di monopolio in zona. Oltre alle 14 persone agli arresti domiciliari ci sono altre 10 persone indagate, tra dipendenti delle società e del Cociv che però avrebbero avuto un ruolo marginale.
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