Sale sul tetto del treno folgorato a 18 anni per un tragico gioco

Sale sul tetto del treno folgorato a 18 anni per un tragico gioco
di Morena Izzo
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Mercoledì 26 Aprile 2017, 07:54 - Ultimo aggiornamento: 27 Aprile, 16:54

ROMA Folgorato da un cavo dell'alta tensione, dopo essere salito sopra il vagone di un treno fermo al binario 9 della stazione ferroviaria di Livorno. È morto così, Giordano Cerro, il giovane studente romano che frequentava l'istituto alberghiero Pellegrino Artusi. Aveva compiuto 18 anni appena il mese scorso. Una bravata. Un gioco finito in tragedia. Forse la voglia di scattarsi un selfie sul convoglio o una sfida. Con lui c'era un compagno di corso di 17 anni, anche lui romano, che ha assistito alla scena e ha chiamato i soccorsi. «Ho sentito il rumore di una scarica elettrica e quando mi sono voltato Giordano era a terra», è la ricostruzione scioccante del ragazzo. Si dispera, piange, non riesce a darsi pace. Erano arrivati a Livorno da sette giorni per frequentare un tirocinio all'hotel Rex, una struttura alberghiera convenzionata con il loro istituto scolastico romano. L'albergo si trova proprio alle spalle della stazione.

LA RICOSTRUZIONE
I due avevano trascorso la serata insieme. Erano andati a mangiare una pizza e poi nei locali della zona. Non conoscendo ancora bene la città, avevano preso come punto di riferimento lo scalo ferroviario, per fare rientro nelle loro camere. E quindi hanno pensato di accorciare la strada passando dalla stazione. È l'1,14 della notte tra lunedì e martedì, quando scavalcano il muro di cinta dello scalo ferroviario in via Masi. Una volta all'interno vedono un treno fermo al binario 9. È un convoglio utilizzato per il trasporto di merci.
«Perché non ci saliamo su?», si sarebbero detti i due. Il primo ad arrampicarsi sul vagone è Giordano, mentre l'amico è ancora a terra. La vittima non si accorge, o forse non calcola correttamente la vicinanza del cavo dell'alta tensione, che colpisce con la testa, dopo essere salito sul treno. Il suo corpo viene attraversato da una scarica elettrica violentissima, da 3 mila Volt, che non gli lascia scampo e scivola a terra. È questa la ricostruzione degli inquirenti basata sulla ricostruzione fatta dall'amico. L'unico testimone di quello che è accaduto.

Sul caso indagano i carabinieri della compagnia di Livorno, diretti dal maggiore Marco Vatore. Sul posto sono arrivati anche i vigili del fuoco, gli agenti del commissariato di zona e gli operatori del 118, che, però, non hanno potuto fare altro che accertarne il decesso. Ad avvisarli è stato in lacrime l'amico di 17 anni, che lo ha visto cadere a terra. Sotto choc la madre della giovane vittima, che è stata avvisata all'alba di ieri dai militari e si è precipitata a Livorno.

LE INDAGINI
Sul corpo di Giordano Cerro, il magistrato ha disposto l'autopsia che verrà effettuata nei prossimi giorni presso l'istituto di medicina legale. Accertamenti verranno effettuati anche sul convoglio fermo al binario 9, su cui si è verificato l'incidente. Saranno questi elementi a fare ulteriore chiarezza su quanto accaduto l'altra notte. In viaggio per Livorno anche gli amici romani di Giordano Cerro, che sono andati a raggiungere i suoi familiari, e i compagni di classe.

«È assurdo - dicono in lacrime - non si può morire in questo modo. Giordano aveva una vita di sogni da realizzare. Voleva diventare un grande chef. Era bravissimo. Amava gli sport estremi. Poche settimane fa si era lanciato in tandem con il paracadute. Lui era così. Amava il pericolo, ma prestava sempre molta attenzione a quello che faceva. Non è mai stato un irresponsabile. A scuola era il migliore. E poi c'era la sua squadra del cuore: la Roma. Quante domeniche trascorse allo stadio con lui. L'amico e il figlio che tutti vorrebbero avere. Sincero, leale. Non riusciamo ancora a credere che sia successa questa tragedia».
Vicino alla stazione e davanti alla scuola sono stati lasciati fiori e peluche, con alcuni biglietti scritti dagli amici: Hai sempre sognato di volare. Resterai il nostro angelo.