Il giudice, che ha fissato il dibattimento per il prossimo 5 dicembre davanti alla quarta sezione penale del tribunale, ha anche mandato a processo Scaroni, Eni, Vella e gli altri 7 imputati, tra cui l'ex direttore operativo di Saipem Pietro Varone e la stessa controllata dal cane a 6 zampe, già a giudizio per la maxi tangente da 198milioni di euro, per un nuovo episodio di corruzione internazionale relativo all'acquisizione da parte del colosso petrolifero italiano della canadese First Calgary Petroleum. Anche per questo episodio tutti i 10 imputati si sono visti annullare dagli ermellini il loro proscioglimento.
«Saipem prende atto della decisione del giudice dell'udienza preliminare di disporre il rinvio a giudizio anche nei confronti della Società e confida di potere dimostrare nel giudizio di merito di primo grado, l'inesistenza dei presupposti per dichiarare la responsabilità amministrativa della società», si legge in una nota.
«Siamo certi della nostra innocenza e siamo convinti che anche il Tribunale lo riconoscerà come già
aveva fatto il gup nella prima udienza preliminare». È il commento l'avvocato Enrico de Castiglione, difensore di Scaroni.
«Saipem prende atto della decisione del giudice dell'udienza preliminare di disporre il rinvio a giudizio anche nei confronti della Società e confida di potere dimostrare nel giudizio di merito di primo grado, l'inesistenza dei presupposti per dichiarare la responsabilità amministrativa della società», afferma Saipem in una nota.
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