Roma, Mafia Capitale: dopo la sentenza arrivano le scarcerazioni

Roma, Mafia Capitale: dopo la sentenza arrivano le scarcerazioni
di Adelaide Pierucci
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Giovedì 20 Luglio 2017, 18:16
Una sfilza di scarcerazioni eccellenti, a partire dell'ex ad di Ama, Franco Panzironi. E i domiciliari per l'ex consigliere comunale e regionale (Pdl) Luca Gramazio che potrà vedere e abbracciare per la prima volta il figlio nato un anno e mezzo fa.

Dopo la lettura della sentenza, in carcere restano solo i big di quella che per la procura era la cupola mafiosa romana: Massimo Carminati, Salvatore Buzzi, Riccardo Brugia, Fabrizio Franco Testa e Matteo Calvio, noto cone Spezzapollici. Con un'ordinanza, il giudice Rosanna Ianniello ha liberato anche chi era sottoposto ai domiciliari e all'obblico di firma. Misura revocata per Claudio Bolla, Stefano Bravo, Emanuele Bugitti, Claudio Caldarelli, Sandro Coltellacci, Paolo Di Ninno, Agostino Gaglianone, Carlo Maria Guarany, Cristiano Guarnera, Giuseppe Ietto, Roberto Lacopo, Michele Nacamulli. Ed ancora Franco Panzironi, Luca Odevaine e il suo collaboratore Mario Schina, Pierpaolo Pedetti, Carlo Pucci. In particolare Panzironi, Pucci, Di Ninno, Gaglianone, Ietto e Lacopo erano in carcere dalla prima ondata di arresti. Altri ai domiciliari o con l'obbligo di firma. Il giudice Ianniellio per chi era in carcere ha disposto «l'immediata liberazione, se non detenuti per altro». Domiciliari blindati per Gramazio. Per l'ex consigliere regionale disposta la sostituzione del carcere con quella dei domiciliari «nei luoghi di abituale dimora con divieto di contatti telefonici e telematici diversi dai familiari e dai difensori». 

«Lacopo era considerato il titolare della pompa di benzina di Corso Francia considerata la base operativa della banda», ha detto l'avvocato Fabrizio Gallo che lo difende, «ora è già a casa, incredulo».
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