La coppia - che non ha mai smesso di insultare la donna anche davanti ai poliziotti, con frasi razziste terribili come «negri di m... tornate a casa vostra» oppure «ti faccio abortire negra di m...» - è stata inchiodata dalla testimonianza di alcuni presenti. Dopo aver assicurato assistenza alla donna, la polizia ha acquisito la dichiarazione di una testimone, che ha riferito di aver visto scendere dall'autobus due donne e subito dopo una donna di colore spinta sul petto e fatta cadere in terra.
La stessa testimone ha riferito che la donna di colore si lamentava nei confronti di una ragazza italiana per riavere il proprio telefonino cellulare, sottrattole sull'autobus. Gli agenti hanno trovato vicino l'uscita del bus, a terra, un telefonino, un portamonete e la borsa dell'aggredita, che ha raccontato anche di essere stata colpita con calci e pugni e di aver protetto d'istinto la pancia. Dopo accertamenti, la coppia è stata condotta in Questura, dove i due giovani sono stati arrestati per rapina aggravata. «Si tratta di un attacco vile e vigliacco che mi sconvolge come donna e come cittadina della nostra città»: così il vicesindaco di Rimini, Gloria Lisi, ha condannato l'aggressione, esprimendo piena solidarietà alla vittima.
È «un gravissimo caso di violenza», ha rilevato: «Un furto con l'aggravante di un'aggressione fisica e morale di tipo razzista» e «se venisse confermata l'aggravante razzista - ha precisato - il Comune di Rimini valuterà, come ha già fatto nel caso di Emanuel, il giovane ragazzo nigeriano aggredito brutalmente davanti ad un supermercato, di costituirsi parte civile».
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