Rimborsopoli alla Regione Campania: 52 consiglieri verso il rinvio a giudizio. Tra le spese pazze cravatte, vini e giochi

Rimborsopoli alla Regione Campania: 52 consiglieri verso il rinvio a giudizio. Tra le spese pazze cravatte, vini e giochi
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Martedì 1 Aprile 2014, 14:42 - Ultimo aggiornamento: 2 Aprile, 12:20
Sono stati notificati dalla Guardia di finanza 55 avvisi di conclusioni delle indagini preliminari a 52 consiglieri regionali della Campania e a tre fornitori di ricevute ritenute irregolari nell'ambito dell'inchiesta su presunte irregolarità nell'erogazione dei rimborsi. Negli avvisi, firmati dal pm Giancarlo Novelli e dal procuratore aggiunto Alfonso D'Avino, si ipotizzano a vario titolo i reati di peculato e truffa. La Procura ha anche chiesto l'archiviazione nei confronti di 13 consiglieri. I fatti contestati si riferiscono a un arco di tempo che va dal 2010 al 2012.



Tra gli indagati figurano anche il sottosegretario Pd Umberto Del Basso De Caro e i senatori Domenico De Siano, coordinatore regionale di Forza Italia, ed Eva Longo, componente del gruppo di FI a Palazzo Madama. Tra le richieste di archiviazione proposte dal pm c'è quella di Fulvio Martuciello, già capogruppo del Pdl e ora assessore regionale alle Attività produttive. Le contestazioni riguardano quasi integralmente la gestione dei rimborsi erogati dai singoli gruppi ai consiglieri per le spese legate all'attività istituzionale. I consiglieri indagati appartengono tutti all'attuale consiliatura, ad eccezione di Pietro Diodato, indagato per truffa in relazione all'uso dei cosiddetti fondi per la comunicazione riguardanti la precedente consiliatura.



Tra le spese cravatte, tinture per capelli, vini e giocattoli. Nel corso degli interrogatori, numerosi consiglieri coinvolti nell'inchiesta hanno sostenuto di non essere tenuti a documentare le spese sostenute in quanto non previsto dalla legge regionale. Una tesi non condivisa dai magistrati, che nel corso dell'inchiesta hanno individuato numerose spese non compatibili con l'attività istituzionale.

Tra queste tintura per capelli, dvd, acquisti in pasticceria ed enoteca, giocattoli, occhiali da vista, farmaci, sigarette, capi di abbigliamento.
Negli avvisi di conclusione delle indagini si fa inoltre riferimento a nuovi casi di presunte irregolarità, come l'acquisto di cravatte da parte di consiglieri del Pd, giustificato dal capogruppo Giuseppe Russo come gadget. Inoltre, sempre a consiglieri del Pd, sono addebitate le spese sostenute per la campagna elettorale di un candidato a sindaco del Comune di Agerola (Napoli).
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