Reggio Calabria, trovati in spiaggia due ordigni con minacce al G7: «Morite»

Gli agenti hanno trovato le bombe nei pressi del lido della Polizia di Stato
di Rachele Grandinetti
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Lunedì 5 Giugno 2017, 18:38 - Ultimo aggiornamento: 6 Giugno, 16:22
Una squadra della Polizia di Stato dell’Ufficio Prevenzione e Soccorso Pubblico della Questura di Reggio Calabria stava eseguendo un regolare controllo ieri sera quando, nei pressi del Lido della Polizia di Stato, ancora chiuso al pubblico, ha trovato due ordigni rudimentali. A pochi giorni da un altro misterioso ritrovamento (due fucili, tra cui un kalashnikov, e 9 granate di fabbricazione jugoslava) nei pressi del ponte Calopinace, due bombe fai da te “confezionate” e sistemate con messaggi poco subliminali: uno degli ordigni rinvenuti era avvolto nella carta da imballaggio con impressa una scritta rossa “GT morite” e il simbolo del Fai e l’altro realizzato artigianalmente con due artifizi pirotecnici collegati tra loro da una miccia e “nastrati” ad una bomboletta di gas sempre con la scritta G7 e il simbolo Fai. L’area interessata è stata immediatamente chiusa al transito delle auto e dei pedoni. Poi l’artificiere della Polizia di Stato del XII Reparto Mobile di Reggio Calabria ha disinnescato i due ordigni. La zona resta off limits mentre la Digos e la Polizia scientifica hanno aperto le indagini per risalire ai responsabili.

E dire che sono di stamattina le parole di Gian Luca Galletti, ministro dell’Ambiente, a proposito del terrorismo, della psicosi sulla violenza e dei recenti attacchi internazionali: «Abbiamo voluto fare un G7 aperto ai cittadini e alle imprese. Sarà un momento sul quale ci possiamo confrontare tutti sui problemi ambientali: l'ambiente è un problema che riguarda tutti, non solo chi governa o chi ha governato. Non dobbiamo avere paura - ha detto in merito all'allerta terrorismo - dedicheremo il concerto di stasera in piazza Maggiore anche alle vittime del terrorismo, non ultime quelle di Londra, e diremo forte e chiaro che non abbiamo paura, non rinunciamo ai nostri valori, alle nostre tradizioni e anche al nostro modo di vivere». 
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