Refetto-Rio, il cibo avanzato al villaggio olimpico verrà distribuito ai poveri

Refetto-Rio, il cibo avanzato al villaggio olimpico verrà distribuito ai poveri
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Venerdì 8 Luglio 2016, 16:53 - Ultimo aggiornamento: 10 Luglio, 14:30
Il cibo in surplus al villaggio Olimpico in occasione dei Giochi di Rio 2016 diventerà pasto per i poveri. È questo l'obiettivo del progetto di cucina etica presentato questa mattina alla Fao e battezzato «Da Expo Milano 2015 ai Giochi Olimpici del 2016 a Rio de Janeiro - Il progetto RefettoRio».

Il progetto, rende noto il Mipaaf, è stato presentato alla presenza del ministro Maurizio Martina, del Direttore generale della Fao, Josè Graziano Da Silva, del fondatore di Food for Soul Massimo Bottura, del fondatore di Gastromotiva David Hertz e del Presidente del Coni, Giovanni Malagò. Sulla scia dell'esperienza dell'Esposizione universale, Food for Soul lancia così un progetto analogo in vista delle Olimpiadi di Rio de Janeiro 2016, questa volta in collaborazione con David Hertz, chef e fondatore di Gastromotiva, organizzazione no-profit. Coinvolti 45 chef da tutto il mondo. Il«RefettoRiò, realizzato da Metro Architettura, in collaborazione con l'artista Vik Muniz, i designer Humberto e Fernando Campana e il light designer Maneco Quinderé, sarà inaugurato il 9 agosto a Lapa, nel centro di Rio de Janeiro, e servirà pasti preparati con le eccedenze alimentari recuperate nel villaggio olimpico. Nell'ambito dell'iniziativa, saranno inoltre organizzati seminari, corsi di nutrizione e di cucina per persone in difficoltà e giovani. »Expo Milano 2015 è stato un grande laboratorio di idee sul tema del diritto al cibo e il Refettorio Ambrosiano ideato da Massimo Bottura, ambasciatore del Made in Italy nel mondo, dimostra il ruolo cruciale del nostro Paese nel dibattito internazionale« commenta il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Maurizio Martina.

«Quella di Milano -continua Martina- è stata una best practice, replicabile in altri Paesi, che ora ha come seconda tappa le Olimpiadi in Brasile.
Utilizzare le eccedenze alimentari e donarle ai più bisognosi, come è stato fatto nel semestre espositivo e si continua a fare a Milano, non è solo un dovere morale. È un esempio che può diventare quotidianità. Questo progetto arriverà in altre grandi città, penso ad esempio a New York, e non possiamo che essere fieri del fatto che sia stato concepito nel nostro Paese». «Con l'Esposizione universale e la Carta di Milano ci siamo assunti un impegno ben preciso: garantire cibo sano, sicuro e sufficiente per tutti» perchè «795 milioni di persone nel mondo soffrono ancora la fame, mentre un terzo del cibo che produciamo viene sprecato» afferma Martina. «Ecco, è arrivato il momento -osserva il ministro- di passare dalle emergenze alle priorità, perché non possiamo più chiudere gli occhi davanti al paradosso dell'abbondanza». Graziano Da Silva invece sottolinea il ruolo importante che cuochi e organizzazioni gastronomiche possono giocare, assieme allo sport, nel promuovere una nutrizione sana e nel creare consapevolezza sulle sfide per sconfiggere la fame. «Ognuno di noi può contribuire» afferma. Attualmente, nel mondo, riferiscono Fao e MIpaaf, un terzo del cibo prodotto viene sprecato. La Fao stima 1,3 miliardi di tonnellate di cibo gettate ogni anno per un valore complessivo di 750 miliardi, 12 miliardi solo in Italia, mentre 795 milioni di persone soffrono la fame. Ridurre questo paradosso dell'abbondanza rientra anche tra gli Obiettivi di sviluppo sostenibile 2030 delle Nazioni Unite.
 


 
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