Napoli, raptus di gelosia, 16enne picchiato a sangue dal fratello della fidanzatina: è grave

Napoli, raptus di gelosia, 16enne picchiato a sangue dal fratello della fidanzatina: è grave
di Nico Falco
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Lunedì 28 Novembre 2016, 08:21 - Ultimo aggiornamento: 30 Novembre, 14:25

Quando è arrivato al pronto soccorso del Fatebenefratelli, poco dopo l'1.30, era ormai privo di coscienza. Aveva vomitato sangue, segno di una emorragia interna che di lì a poco l'avrebbe quasi sicuramente ucciso. A raccontare cosa era successo, le voci confuse di chi lo aveva accompagnato. Era stato picchiato selvaggiamente, aveva ricevuto diversi colpi all'addome e quel sangue che fiottava poteva essere il sintomo di una pericolosa lesione alla milza. Mortale.
 


È stata una corsa contro il tempo, per appurare l'entità delle ferite e porvi rimedio in sala operatoria.
C. M., minorenne, di Posillipo, è stato operato d'urgenza nella notte tra sabato e domenica, per far rientrare l'allarme è stato necessario asportargli la milza. Adesso il ragazzino è in ospedale, affronta i postumi dell'operazione e quelli dell'anestesia, lo aspetta un lungo cammino di riabilitazione ma i medici, pur senza sciogliere la prognosi, lo hanno dichiarato fuori pericolo. È vivo. Quello che gli è successo è l'epilogo tragico di una serata di divertimento, trasformatasi in tragedia quando, al momento del ritorno a casa, il ragazzo è stato vittima di un violento pestaggio da una persona che conosceva bene.
 
 

Ma partiamo dai fatti, così come accertato dai carabinieri della caserma di Posillipo e da quelli della compagnia Bagnoli. La dinamica è stata ricostruita grazie al racconto della vittima, che è stato possibile ascoltare ieri sera, e alle parole dei giovanissimi che erano con lui e di familiari intervenuti subito dopo.
Sabato sera e C. M., di 16 anni, esce con lo scooter con alcuni amici. Sono in quattro, lui è con la fidanzata e con loro c'è un'altra coppia. Parcheggiano lo scooter in via Posillipo, dove abita l'amico, e insieme con i mezzi pubblici vanno a Pozzuoli per trascorrere la serata in uno dei locali della movida. Non sanno che, mentre loro si stanno divertendo, un altro ragazzo, di pochi anni più grande, li sta cercando. È Antonio del Vecchio, di 20 anni, fratello della fidanzatina del sedicenne. Non può tollerare che la sorella frequenti quel ragazzo. Il motivo, per quanto accertato al momento, è una gelosia morbosa nei confronti della ragazza.

Percorrendo via Posillipo il ventenne vede lo scooter. Non sa dove siano i ragazzi ma è chiaro che al ritorno dovranno passare da lì. E così resta in zona. Quando le due coppiette arrivano diventa una furia. Si scaglia contro il fidanzatino della sorella, qualche schiaffo arriva anche all'altro che però riesce a sottrarsi al pestaggio. Volano calci e pugni, compreso il colpo all'addome che spappola la milza. I ragazzi riescono a rifugiarsi nell'abitazione del ragazzo che abita lì vicino mentre del Vecchio cerca di entrare, bussa ripetutamente alla porta ma poi desiste e, completata la sua vendetta, se ne va.

C. M. però sta male, perde sangue dalla bocca. Vengono avvisati i familiari che lo trasportano in ospedale dove i medici con un delicato intervento riescono a salvargli la vita. La ricostruzione della verità comincia poco dopo, quando i carabinieri arrivano in ospedale ed avviano le indagini. Vengono ascoltati i ragazzi e gli adulti intervenuti, gli accertamenti vanno avanti per tutta la giornata ma tutte le testimonianze raccontano la stessa storia. Il cerchio si chiude definitivamente soltanto la sera: per Antonio Del Vecchio scatta il fermo di indiziato di delitto per tentato omicidio.