Oggi, nel corso dell'interrogatorio di convalida dell'arresto, i magistrati gli hanno contestato anche il reato di violenza sessuale. In queste ore i carabinieri, coordinati dal sostituto procuratore Milto Stefano De Nozza, stanno cercando di ricostruire cos esattezza cosa sia avvenuto nel retrobottega dell'oreficeria. La donna è ricoverata con prognosi di 30 giorni. Il 23enne, che era detenuto ai domiciliari per altre rapine ed era ospite di una comunità del posto, era entrato in gioielleria armato con coltello e forbici. All'interno c'erano due commesse, una delle quali incinta che era riuscita a fuggire e dare l'allarme. L'altra era rimasta per più di 30 minuti ostaggio dell'uomo che l'aveva picchiata, afferrata per i capelli e trascinata in una stanza sul retro. I carabinieri armati di mitra hanno fatto irruzione e liberato la dipendente che è stata poi soccorsa dai sanitari del 118.
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