Ragusa, volontari dei vigili del fuoco appiccavano incendi per guadagnare: 15 indagati

Ragusa, volontari dei vigili del fuoco appiccavano incendi per guadagnare: 15 indagati
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Lunedì 7 Agosto 2017, 07:51 - Ultimo aggiornamento: 8 Agosto, 13:20

Appiccavano il fuoco e simulavano richieste di soccorso al 115 per guadagnare 10 euro l'ora, quanto lo Stato paga i volontari dei Vigili del fuoco. È l'accusa contestata dalla polizia di Stato di Ragusa a un'intera squadra di 15 pompieri ausiliari indagata per truffa; alcuni di loro rispondono anche di incendio. Il capo del gruppo è stato arrestato e posto ai domiciliari.

Le indagini della Squadra mobile, avviate dopo una segnalazione del comando dei vigili del fuoco, sono state coordinate dalla Procura di Ragusa. Il gruppo era in servizio nel distaccamento di Santa Croce Camerina e, secondo l'accusa, appiccava incendi e lanciava falsi allarmi alla sala operativa del 115 per percepire ingiuste somme di denaro dallo Stato: 10 euro circa per ogni ora in caso di emergenze.


Dalle indagini della squadra mobile di Ragusa è emerso che il capo del gruppo durante il turno come volontario si assentava, con la complicità dei colleghi, per andare con il suo furgoncino ad appiccare incendi per poi uscire con l'autobotte a spegnere le fiamme e percepire così le indennità. Le indagini sono state avviate da una segnalazione del Comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Ragusa, che aveva notato delle anomalie sul numero di interventi effettuati da una squadra rispetto alle altre. 

LA BOMBA Quasi tutti i 15 volontari dei vigili del fuoco del Ragusano indagati nell'operazione Efeso della polizia di Stato hanno ammesso le proprie responsabilità durante gli interrogatori, delineando, in modo ancora più chiaro, quanto emerso dalle indagini della Squadra Mobile. La Procura aveva chiesto provvedimenti cautelari, ma il Gip ha ritenuto passato troppo tempo (2013-2015) dai fatti contestati.

Il capo gruppo è stato sottoposto agli arresti domiciliari perché «ha continuato a reiterare il reato». Addirittura, sostiene la polizia di Stato «in una occasione, ha asserito di voler 'fare scoppiare una bombà pur di prendere le indennità spettanti». Gli indagati sono stati allontanati dal distaccamento e sono tutti residenti in provincia di Ragusa, parte a Vittoria, Santa Croce, Ragusa e Modica. Quasi tutti svolgono un'attività lavorativa anche se spesso non assunti regolarmente.
Il capo gruppo è stato arrestato durante l'attività lavorativa come addetto all'assistenza tecnica di impianti refrigeranti.

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