Priebke, ex detenuto: è sepolto nel cimitero della prigione sarda di Isili. Il carcere: è falso

Erich Priebke
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Domenica 10 Novembre 2013, 14:51 - Ultimo aggiornamento: 11 Novembre, 16:02

Erich Priebke in Sardegna, nel piccolo cimitero della colonia penale di Isili. Lo so bene, perch sepolto a qualche metro da mio padre. E questa cosa mi fa veramente impazzire dalla rabbia»: è quanto sostiene in un'intervista a "La Nuova Sardegna" l'ex detenuto Evelino Loi, 68enne di Barisardo, che ha passato 30 anni in carcere, di cui uno nella colonia penale di Isili. Le affermazioni di Loi, però, sono state smentite dal carcere di Isili. Il legale di Priebke, dal canto suo, non conferma e non smentisce.

Ex detenuto: Priebke sepolto a Isili. «Ci ho fatto dentro un anno, nel 1976 - spiega - ma soprattutto ci è sepolto mio padre, Eugenio. Che è morto mentre era detenuto a Isili nel 1947. Ho anche fatto una foto sulla sua tomba. E l'ho curata praticamente tutti i giorni durante la mia detenzione. Il posto è quello, io non ho dubbi. E ho anche avuto conferme da amici. A Isili sono successe cose strane una notte di questo fine ottobre. E da allora i secondini sono misteriosamente aumentati». Loi sostiene di avere molti amici tra i carcerati e anche tra le guardie. «Da quando è arrivata la notizia sulla sepoltura di Priebke in un cimitero di un carcere misterioso, hanno iniziato ad arrivarmi voci, tante. Poi ho visto le foto, e allora non ho più avuto dubbi. Quel boia ha ucciso tutta quella gente senza mai chieder scusa. Non l'hanno voluto nemmeno i preti, che dovrebbero accogliere tutti. E deve finire in Sardegna, vicino a un pover'uomo come mio padre, morto in galera per aver rubato un pezzo d'asino. Io questa cosa non la sopporto proprio. E, sono sicuro, non sarò il solo».

Il carcere di Isili: false le dichiarazioni di Loi. «Non è assolutamente vero, non è sepolto qui»: dal carcere di Isili negano all'Adnkronos che Priebke sia sepolto nel cimitero della colonia penale sarda.

«Non confermo e non smentisco - dice il legale di Priebke, Paolo Giachini - Per coerenza ho deciso di non parlarne. Ho preso un accordo con la famiglia, che chiede silenzio dopo le violenze e le barbarie che si sono verificate, e ho dato la parola d'onore al prefetto che avrei rispettato il segreto. Nel finto scoop fatto nei giorni scorsi da Repubblica il direttore del quotidiano precisava anche che si trattava di una sepoltura "temporanea". Se sta dove sostiene l'ex detenuto o in qualunque altro posto non conta, perché è una destinazione temporanea. A noi interessa che ci sia una sepoltura cristiana con una funzione dignitosa, umana e non politica, una sepoltura secondo il rito cattolico. La famiglia ha chiesto il silenzio alle autorità, che hanno risposto con il sigillo di sicurezza. Poi però qualche funzionario lo ha violato. Era chiaro che da questo nascessero delle conseguenze. Io ho scelto di non parlarne, e quindi continuo a non parlarne».

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