Prato, spedizioni punitive di cinesi contro magrebini e rom: sequestrate mazze e bastoni

Prato, spedizioni punitive di cinesi contro magrebini e rom: sequestrate mazze e bastoni
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Venerdì 1 Luglio 2016, 12:56 - Ultimo aggiornamento: 2 Luglio, 16:07

Un gruppo criminale di cinesi, esponenti dell'associazione culturale «La Città del Cervo Bianco», che avrebbe commesso diverse aggressioni contro cittadini extracomunitari, prevalentemente di origine magrebina, ritenuti responsabili di reati predatori avvenuti contro cittadini cinesi. Lo ha scoperto la polizia di Prato che dopo gli scontri dell'altro ieri stamani ha eseguito 9 decreti di perquisizione nei confronti di altrettante persone indagate, in stato di libertà, per i reati di associazione per delinquere e atti violenti per motivi razziali. Le indagini, condotte dalla Squadra Mobile pratese, sono state avviate nel 2015 ed hanno consentito di raccogliere elementi indiziari a carico del gruppo criminale.

Il responsabile dell'associazione «La Città del Cervo Bianco» di Prato avrebbe attuato «indebite attività di vigilanza» in favore di connazionali, presidiando il territorio e «organizzando ronde o spedizioni» nei confronti di cittadini nordafricani, «anche estranei a fatti delittuosi», riferisce la polizia di Prato in una nota sulle indagini in corso. Nelle perquisizioni gli agenti hanno sequestrato mazze da baseball e bastoni di ferro realizzati con tondini da edilizia rivestiti di nastro isolante. Due delle 9 perquisizioni sono state fatte nelle sedi dell'associazione 'Cervo bianco'. Sette, invece, contro altrettante persone che, secondo quanto si apprende, erano al vertice dell'associazione che avrebbe organizzato veri e propri raid contro cittadini magrebini e rom accusati dai cinesi di compiere rapine nei confronti della comunità. Tra le accuse quella di associazione a delinquere con modalità razziali. Gli uomini della questura sono stati coordinati dalla Procura e diretti dal dirigente della Squadra mobile Francesco Nannucci.

La procura indaga su 5-6 episodi di pestaggi avvenuti nel centro di Prato dall'inizio dell'anno in altrettanti raid compiuti, al momento, da ignoti. Secondo quanto appreso, alcuni di questi episodi furono particolarmente violenti: le vittime in alcuni casi sono state in prognosi riservata per lesioni al volto e alla testa. Ancora, ha spiegato il procuratore, non c'è un collegamento diretto con l'operazione di stamani, anche se il reato ipotizzato nei confronti degli indagati è quello di associazione a delinquere con finalità di odio razziale.

Tra le persone indagate c'è anche Ye Jiandong, detto Jack o Adong, che secondo gli inquirenti sarebbe il «vero» referente dell'associazione Città del Cervo Bianco, presieduta da una sua connazionale risultata estranea all'inchiesta. Secondo Lorenzo Gestri e Lorenzo Boscagli, i due pm titolari dell'inchiesta, sarebbe stato infatti proprio Jack ad autorizzare le ronde contro i cittadini nordafricani e i rom accusati dalla comunità cinese di furti.

Ye Jiandong è attualmente in regime di semilibertà in quanto sta scontando una condanna a 18 anni per omicidio.

L'uomo, tra l'altro, insieme ad alcuni degli altri indagati dalla procura di Prato, era presente anche alla rivolta dei cinesi due giorni fa all'Osmannoro, nel Comune di Sesto Fiorentino (Firenze), e ieri davanti al tribunale del capoluogo toscano e poi al consolato cinese. Per questo la procura della città laniera è in contatto con i colleghi di Firenze.

 

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