Piemonte, resta l'allerta incendi. Chiamparino: «Non devo chiedere scusa»

Piemonte, resta l'allerta incendi. Chiamparino: «Non devo chiedere scusa»
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Martedì 31 Ottobre 2017, 14:59 - Ultimo aggiornamento: 19:53

Sta lentamente migliorando la situazione degli incendi in Piemonte, dove tuttavia rimane lo stato di allerta, anche a causa della prolungata siccità che potrebbe causare altri focolai. Vigili del fuoco e volontari sono ancora in azione nel torinese, in particolare in Valsusa, Canavese e Pinerolese, dove si registrano ancora alcuni focolai a Mompantero, Cumiana, Locana e Cantalupa. La stima dei danni sarà fatta in seconda battuta, come pure l'attività per individuare le responsabilità.

«Ci occuperemo di queste cose quando l'emergenza sarà superata, al momento l'attenzione rimane alta perché il rischio permane ed è grande in tutto il territorio regionale», ha detto l'assessore all'Ambiente della Regione Piemonte, Alberto Valmaggia in Consiglio regionale, dove ha fatto il punto sugli incendi delle ultime settimane. «L'emergenza non è finita ma la situazione è sotto controllo. Siamo ancora in una situazione totalmente emergenziale e manteniamo alta la guardia - ha detto - perché la situazione di siccità perdurante da diversi mesi, fuori da ogni serie storica meteorologica fa sì che l'emergenza perduri». La massima allerta per gli incendi boschivi era stata dichiarata lo scorso 10 ottobre. Da allora, ricorda Valmaggia, «abbiamo registrato 135 diversi focolai, in quasi tutte le province e, in particolare, nel Torinese e nel Cuneese». Il fenomeno, prosegue, «ha avuto una progressione esponenziale». Si è infatti passati dalle 2 segnalazioni del 19 ottobre alle 14 del 22 ottobre. «Il vento di Fohn e la temperatura mite - spiega Valmaggia - hanno favorito il propagarsi degli incendi che hanno frequentemente avuto riprese, con nuovi focolai anche dove sembravano ormai spenti».

 


«Il nostro primo obiettivo è stato l'incolumità delle persone, infatti non abbiamo avuto vittime né feriti, a eccezione di qualche vigile del fuoco che ha avuto bisogno di supporto medico per intossicazione da fumo. La seconda priorità è stata quella di tutelare le abitazioni, contenendo il fuoco e guidandolo verso zone disabitate in modo che non attaccasse le case. E anche su questo fronte abbiamo avuto successo», ha detto Valmaggia.

Intanto il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, ha annunciato in Consiglio regionale la disponibilità di circa 42 milioni di euro da usare per interventi legati al ripristino ambientale necessario dopo gli incendi che stanno flagellando il territorio. «Oltre ai 40 milioni già messi sul contrasto al dissesto idrogeologico, sul Fondo di coesione sociale abbiamo ancora 82 milioni - ha spiegato - Di questi 42 potrebbero essere finalizzati a un piano di riforestazione e di pulizia dei torrenti». Chiamparino ha poi respinto le polemiche: «Non ho da chiedere scusa a nessuno, abbiamo operato ciascuno con le responsabilità proprie del suo ruolo. Sono stufo di tutti quelli che si stanno scoprendo allenatori della nazionale, sbandierando soluzioni e schemi di sicuro successo».

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