Parma, caso Teatro Regio: archiviato il procedimento contro il sindaco Pizzarotti: «Ora voglio il reintegro»

Parma, caso Teatro Regio: archiviato il procedimento contro il sindaco Pizzarotti: «Ora voglio il reintegro»
4 Minuti di Lettura
Venerdì 16 Settembre 2016, 15:51 - Ultimo aggiornamento: 18 Settembre, 09:49
Il gip del tribunale di Parma Paola Artusi ha disposto la archiviazione del procedimento a carico di tutti gli indagati, tra cui il sindaco Federico Pizzarotti, coinvolti nella vicenda delle nomine dei vertici del Teatro Regio di Parma. Per tutti l'accusa era abuso di ufficio. Il gip ha accolto la richiesta d'archiviazione avanzata dalla Procura circa una decina di giorni fa.

La Procura di Parma, e di seguito il gip, hanno riconosciuto che nella nomina dei vertici della Fondazione Teatro Regio non c'è stata «intenzionalità nell'attribuzione di un vantaggio». Insomma, la scelta di Anna Maria Meo, come direttore generale dell'ente lirico parmigiano, e Barbara Minghetti, quale consulente di sviluppo, è regolare. Le due nomine erano arrivate su chiamata diretta dopo che un bando, che aveva coinvolto altri sette candidati, si era concluso senza esito. La notizia dell'indagine, nata da un esposto del senatore Pd Giorgio Pagliari, era circolata lo scorso mese di dicembre ed aveva portato anche alla sospensione dal Movimento 5 stelle del sindaco Pizzarotti.

La colpa del primo cittadino di Parma per i vertici del Movimento era stata quella di non avere comunicato immediatamente la notizia dell'avviso di garanzia. Su questo argomento Pizzarotti, che ha presentato da tempo le sue controdeduzioni, attende ancora il giudizio finale da parte dei vertici 5 Stelle. Archiviate le accuse a carico anche dell'assessore alla cultura del Comune di Parma Laura Ferraris e dei tre membri dell'allora cda di Fondazione Teatro Regio: Silvio Grimaldeschi, Marco Alberto Valenti e Giuseppe Albenzio. A carico di Pizzarotti resta comunque ancora aperto un altro fascicolo di inchiesta relativo all'alluvione del torrente Baganza dell'ottobre del 2014 quando gran parte della zona sud di Parma venne invasa da fango ed acqua. L'accusa in questo caso è di disastro colposo.

«Sono contento, soprattutto per la mia città, il Teatro Regio e i miei concittadini. Ora qualche sassolino dalla scarpa me lo toglierò». Così Federico Pizzarotti, il sindaco di Parma al momento ancora sospeso dal M5S, in un post su Facebook commenta l'archiviazione dell'inchiesta sulle nomine al Teatro Regio, in cui era accusato di abuso d'ufficio. Nel post Pizzarotti, con un lapsus, scrive che è stata «richiesta l'archiviazione» dell'indagine a suo carico ma in realtà il gip ha già disposto l'archiviazione.

Pizzarotti era indagato per abuso d'ufficio nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Parma sulle nomine al Teatro Regio. Insieme al sindaco risultava indagata l'assessore alla Cultura, Laura Ferraris, e tre membri del consiglio d'amministrazione del Regio. Per tutti oggi è stata disposta l'archiviazione. Pizzarotti, dopo il suo coinvolgimento nell'inchiesta, era stato sospeso dal M5S.


«Questa indagine, per i vertici nazionali del Movimento, era stata la scusa per il provvedimento di sospensione che noi continuiamo a definire illegittima.
Ora noi ci aspettiamo che la sospensione venga sciolta ma questo non ci basta: vogliamo subito un incontro a Parma per chiarire definitivamente la situazione». Dopo la notizia dell'archiviazione dell' indagine per la vicenda Teatro Regio, il sindaco Federico Pizzarotti va all'attacco dei vertici 5 Stelle.



La sospensione da parte del M5S «è stata un boomerang, ora voglio il reintegro nel Movimento ma non con la mail dell'anonimo staff di Grillo: il direttorio deve venire a Parma, una mail non è sufficiente. Il direttorio venga qui e dimostri di voler realmente invertire la rotta, non accetto un reintegro via posta elettronica». Lo dice all'Adnkronos il sindaco di Parma Federico Pizzarotti, appresa la notizia dell'archiviazione dal Gip del Tribunale di Parma della sua posizione sulla vicenda delle nomine dei vertici del Teatro Regio.

Sulla vicenda del teatro Regio «sapevamo di avere agito in massima coscienza». La vicenda giudiziaria era nata «da accuse, esposti di un'opposizione priva di contenuti», mentre per il M5S «era diventata il pretesto per metterci in difficoltà: peccato si sia trasformata in un boomerang per chi ha dato giudizi sprezzanti sulla nostra situazione», a partire da «Luigi Di Maio, che ora si ritrova in una condizione a Roma che è sotto gli occhi di tutti». La vicenda di Parma e della sospensione del sindaco, da mesi in attesa del verdetto sul suo futuro all'interno del Movimento, «mostra l'inadeguatezza dei vertici. Ora chiedo a chi ha deciso di mandare quella mail» in cui veniva comunicata la sospensione di Pizzarotti «di procedere col mio reintegro, che non accetterò via mail. Le scuse non mi interessano, mi interessa un'apertura reale. A me interessa si cambi rotta, perché ho a cuore il futuro del Movimento che rischia invece di essere divorato da lotte intestine e correnti».
© RIPRODUZIONE RISERVATA