La paura lentamente fluisce a Parma dove sono stati riaperti tutti i ponti tranne quello in zona via Po, dove il torrente Baganza è esondato. Poco lontano, in via Navetta, un ponte ciclopedonale è crollato sotto la spinta dell’acqua e domattina sono previsti i sopralluoghi per accertare l’entità del danno. Due famiglie di residenti, sei persone in tutto, sono state evacuate e passeranno la notte in albergo. Paura anche per gli anziani ricoverati in una casa protetta e i pazienti di un vicino ospedale.
I volontari della protezione civile li hanno raggiunti con un gommone e tra i fiumi di fango li hanno portati in salvo per poi trasferirli al primo piano o all’ospedale Maggiore. Moltissimi parmigiani sono rimasti per tutta la sera affacciati ai ponti: qui il fiume quando s’ingrossa lo si apostrofa in modo romantico e apotropaico: Parma voladora. Il sistema fognario è al collasso: durante il temporale i tombini hanno cominciato a vomitare acqua, così come dalle grondaie. Il lavoro dei volontari risulta difficile anche perché ci sono 35 cabine della corrente elettrica fuori uso: sono completamente sott'acqua, mentre le linee telefoniche Telecom sono andate in tilt, quindi il traffico mobile risulta bloccato da Piacenza fino a Modena. Intanto 8 strade provinciali rimangono chiuse. In Appennino, una zona già gravemente colpita dalle frane, sono decine gli allagamenti.
Ma l'attenzione si sposta sulla bassa parmense dove è attesa la piena che attraverserà uno dei nodi idraulici più delicati della provincia: Colorno.
Domani il meteo cosa dice? "Le stime sono di qualche decimetro di pioggia -dice Mainetti della protezione civile regionale - Ma prendiamole con le molle. Ieri prevedevamo 100 e ne sono arrivati 300. È lo stesso fenomeno metereologico di Genova che si è rigenerato".
Il sistema delle casse di espansione del torrente Parma ha funzionato: è stata manovrata per tempo la paratoia che governa i flussi d'acqua ma per una protezione 100% manca all’appello un’opera fondamentale da tempo inserita nella lista dei desideri delle amministrazioni locali: la cassa di espansione sul torrente Baganza, quello che è esondato. Un’opera considerata molto importante per la difesa della città di Parma e il miglioramento dell’efficienza idraulica dell’alveo del torrente.
Intanto a San Polo, un piccolo centro tra Parma e Colorno, manca la luce elettrica in metà delle abitazioni. I paesi a sud di Parma si preparano alla piena che dovrebbe arrivare alle due di notte. Si lavora per rafforzare il perimetro della Reggia di Colorno, che è il punto più basso del territorio, e gli argini del fiume con sacchi di sabbia. Molti colornesi sono scesi in strada per dare una mano ai volontari. Per ripristinare i collegamenti si stanno trasportando anche linee telefoniche mobili d'emergenza.
Si studiano le prossime mosse con il naso in su, sperando che la pioggia non torni a cadere stanotte.
“Un piena anomala per noi, mai vista. Ha avuto un picco altissimo a Parma ma ora l’onda si è laminata, ha perso di potenza, pur viaggiando veloce – dice la sindaca di Colorno Michela Canova che sta seguendo gli sviluppi della allerta meteo- La situazione climatica sta cambiando di anno in anno, è questa la verità. La cassa di espansione sul Baganza? E’ un’opera faraonica, è in programma ma non è stata ancora finanziata, si potrebbe però lavorare sull’allargamento dell’alveo del fiume, sotto il ponte della ferrovia. Ma aspettiamo l’assenso della ferrovia da un anno ”.
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