Alluvione, la giornata della paura di Parma. Telefoni in tilt e sfollati. Poi riaprono i ponti

Alluvione, la giornata della paura di Parma. Telefoni in tilt e sfollati. Poi riaprono i ponti
di Stefania Piras
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Lunedì 13 Ottobre 2014, 21:46 - Ultimo aggiornamento: 14 Ottobre, 14:55
Direttamente da Genova è arrivato a Parma il ministro Galletti. E dopo di lui l'ex presidente della regione Vasco Errani. I tecnici stanno spiegando loro cosa è successo a Parma nel pomeriggio. "In mezz'ora è piovuta una quantità di acqua eccezionale. 30 millimetri. La media 15 anni fa era 50 mm in 24 ore. La più grande piena dopo quella che spaventò molto nel 2000". Ma la notizia più importante è che al momento non ci sono dispersi.







La paura lentamente fluisce a Parma dove sono stati riaperti tutti i ponti tranne quello in zona via Po, dove il torrente Baganza è esondato. Poco lontano, in via Navetta, un ponte ciclopedonale è crollato sotto la spinta dell’acqua e domattina sono previsti i sopralluoghi per accertare l’entità del danno. Due famiglie di residenti, sei persone in tutto, sono state evacuate e passeranno la notte in albergo. Paura anche per gli anziani ricoverati in una casa protetta e i pazienti di un vicino ospedale.



I volontari della protezione civile li hanno raggiunti con un gommone e tra i fiumi di fango li hanno portati in salvo per poi trasferirli al primo piano o all’ospedale Maggiore. Moltissimi parmigiani sono rimasti per tutta la sera affacciati ai ponti: qui il fiume quando s’ingrossa lo si apostrofa in modo romantico e apotropaico: Parma voladora. Il sistema fognario è al collasso: durante il temporale i tombini hanno cominciato a vomitare acqua, così come dalle grondaie. Il lavoro dei volontari risulta difficile anche perché ci sono 35 cabine della corrente elettrica fuori uso: sono completamente sott'acqua, mentre le linee telefoniche Telecom sono andate in tilt, quindi il traffico mobile risulta bloccato da Piacenza fino a Modena. Intanto 8 strade provinciali rimangono chiuse. In Appennino, una zona già gravemente colpita dalle frane, sono decine gli allagamenti.

Ma l'attenzione si sposta sulla bassa parmense dove è attesa la piena che attraverserà uno dei nodi idraulici più delicati della provincia: Colorno.



Domani il meteo cosa dice? "Le stime sono di qualche decimetro di pioggia -dice Mainetti della protezione civile regionale - Ma prendiamole con le molle. Ieri prevedevamo 100 e ne sono arrivati 300. È lo stesso fenomeno metereologico di Genova che si è rigenerato".



Il sistema delle casse di espansione del torrente Parma ha funzionato: è stata manovrata per tempo la paratoia che governa i flussi d'acqua ma per una protezione 100% manca all’appello un’opera fondamentale da tempo inserita nella lista dei desideri delle amministrazioni locali: la cassa di espansione sul torrente Baganza, quello che è esondato. Un’opera considerata molto importante per la difesa della città di Parma e il miglioramento dell’efficienza idraulica dell’alveo del torrente.

Intanto a San Polo, un piccolo centro tra Parma e Colorno, manca la luce elettrica in metà delle abitazioni. I paesi a sud di Parma si preparano alla piena che dovrebbe arrivare alle due di notte. Si lavora per rafforzare il perimetro della Reggia di Colorno, che è il punto più basso del territorio, e gli argini del fiume con sacchi di sabbia. Molti colornesi sono scesi in strada per dare una mano ai volontari. Per ripristinare i collegamenti si stanno trasportando anche linee telefoniche mobili d'emergenza.



Si studiano le prossime mosse con il naso in su, sperando che la pioggia non torni a cadere stanotte.

“Un piena anomala per noi, mai vista. Ha avuto un picco altissimo a Parma ma ora l’onda si è laminata, ha perso di potenza, pur viaggiando veloce – dice la sindaca di Colorno Michela Canova che sta seguendo gli sviluppi della allerta meteo- La situazione climatica sta cambiando di anno in anno, è questa la verità. La cassa di espansione sul Baganza? E’ un’opera faraonica, è in programma ma non è stata ancora finanziata, si potrebbe però lavorare sull’allargamento dell’alveo del fiume, sotto il ponte della ferrovia. Ma aspettiamo l’assenso della ferrovia da un anno ”.
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