Paolo Nespoli: «Il razzo esploso è un brutto incidente per SpaceX, ma questa è la strada per il futuro nello spazio»

Paolo Nespoli
di Paolo Ricci Bitti
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Venerdì 2 Settembre 2016, 10:07 - Ultimo aggiornamento: 3 Settembre, 21:14

Paolo Nespoli, brutta storia questa di Cape Canaveral.
«Già, brutta, ma "Space is hard" e mica dobbiamo farci impressionare da questi incidenti. SpaceX sta mettendo in pratica un progetto che ha tutta la mia ammirazione» dice l'astronauta brianzolo che nella prossima primavera, a 60 anni, tornerà per la terza volta in orbita con una navicella russa Sojuz.
Bajkonur, nel Kazakhstan, è dal 2011 l'unico spazioporto che permette agli uomini di andare e tornare dalla stazione internazionale.
«"Lo spazio è duro" - continua Nespoli dal centro di addestramento della Nasa di Houston - l'ha detto il mio collega americano Scott Kelly il giugno scorso, quando ha atteso inutilmente i rifornimenti in orbita perché un altro razzo Falcon 9 era esploso dopo il lancio. Ci siamo abituati a una certa idea delle missioni spaziali, ma in realtà resta altamente complessa ogni nostra attività che ci permette di staccare così tanto l'ombra da Terra. Le variabili da calcolare sono tantissime e il rischio resta sempre a un passo».
SpaceX punta al recupero del primo stadio del razzo Falcon 9, ma sta pagando un alto prezzo con questi insuccessi.
«Così a freddo non posso esprimere alcun giudizio sull'incidente, ma il bilancio di questa tecnologia potremo farlo solo fra qualche anno: ogni impresa ha un prezzo e Musk fa benissimo a seguire questa strada che io credo rappresenti il futuro. Scusi eh, ma ogni volta che si va a fare la spesa poi si butta l'auto invece di metterla in garage?».
Certo che no, ma intanto lei raggiungerà di nuovo l'Iss grazie alla tecnologia russa: sicura, ma non proprio innovativa.
«No, guardi, intanto useremo una Sojuz Ms che è l'ultimo modello con nuove migliorie in ogni settore. Poi, lo ripeto, nonostante incidenti come quello di Cape Canaveral e pur con tutta la mia enorme ammirazione per la tecnologia russa, SpaceX sta aprendo un nuovo fronte che mi sento di sostenere. La mia prima missione, del resto, fu effettuata con lo Shuttle americano che era appunto riusabile. Magari adesso il programma di utilizzare i razzi Falcon 9 anche per portare equipaggi umani subirà un rallentamento, ma bisogna elogiare questo percorso che intanto permette di testare mezzi senza comportare rischi per gli uomini».
Anche senza mettere vite a repentaglio, resta il tema dell'affidabilità in un business che comporta investimenti stellari.
«E' tutto legato: chi investe sa che i rischi sono alti ma che poi i profitti, anche in fatto di conoscenza, che è senza prezzo, sono ancora più elevati. E poi una certa quota di rischio resta ineliminabile perché il fattore umano ci sarà sempre: ricorda quel razzo che esplose perché un tecnico aveva dimenticato uno straccio in un condotto?».
 

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