Il Jobs Act «ha migliorato le prospettive di impiego stabile dei lavoratori, rendendo al tempo stesso il mercato del lavoro più flessibile agli aggiustamenti del contesto economico e combinando la riforma degli ammortizzatori sociali con strumenti di politica attiva del lavoro. Con l'obiettivo di contribuire al miglioramento del capitale umano e della capacità competitiva del Paese, la 'buona scuolà aumenta la concorrenza e la flessibilità delle strutture scolastiche contribuendo a stabilizzare i percorsi formativi».
«L'efficacia delle politiche economiche nazionali beneficerebbe di un maggiore coordinamento a livello europeo volto ad affiancare la politica monetaria espansiva, messa in campo dalla Bce, con politiche fiscali nazionali coordinate, sostenute in particolare dai paesi che dispongano di sufficienti spazi di bilancio.
L'Europa darebbe così un contributo alla propria coesione oltre che di sostegno alla economia globale, mettendo al centro della propria strategia il deciso rilancio della crescita e dell'occupazione».
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