questi giorni.
I Guardia parco hanno provveduto al sequestro della carcassa ed ai rilievi di polizia giudiziaria del caso. La stessa sarà inviata all'Izs di Grosseto per gli esami necroscopici, così come previsto dalle procedure nel caso di rinvenimento degli orsi morti. Purtroppo, il segnale di mortalità, che avrebbe dovuto inviare il collare satellitare non ha funzionato nelle modalità programmate e non ha permesso il recupero tempestivo della carcassa. Dai controlli telemetrici, effettuati domenica pomeriggio (17 luglio) dai Guardia parco, non erano emerse anomalie. L'ultimo avvistamento da parte del personale del Parco è avvenuto il 15 luglio nel corso di appositi sopralluoghi
finalizzati alla ricerca degli escrementi e a valutare le condizioni fisiche di Morena che risultava essere in buona
salute. A partire da oggi verranno effettuate ulteriori perlustrazioni della zone frequentate da Morena alla ricerca di indizi che possano essere utili a individuare le cause del
decesso.
«La possibilità che non ce la potesse fare è sempre stata una costante di questo complesso progetto, testato per la prima volta dal Parco - spiegano dal Parco - Ma le diverse fasi, andate sempre bene, e le reazioni più che positive di Morena, anche in questo periodo in cui ha vissuto libera in natura, ci avevano lasciato ben sperare nel lieto fine. Pur avendo sempre messo in conto questa possibilità, oggi non possiamo fare a meno di provare un profondo senso di delusione, che sicuramente proveranno anche tutti coloro che hanno fatto il tifo per lei,
per oltre un anno Come abbiamo sempre fatto, terremo tutti informati sugli sviluppi del caso».
Il suo reinserimento in natura dopo essere stata svezzata dai guardia parco era stato seguito anche da esperti oltre oceano, e fino ai giorni scorsi sembrava essere un successo.
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