Il Dossier si sofferma sulle quotidiane violenze subite da bambine e ragazze migranti in fuga da conflitti, dittature e miseria: «nei lunghi viaggi per raggiungere l’Europa sono poche le donne e le ragazze che non abbiano subito abusi sessuali. Molte, allettate da false promesse, finiscono nel giro della prostituzione. Tante sono le donne che arrivano incinte sulle nostre coste. Tutte hanno subito traumi da privazioni e violenze e necessitano di un’assistenza psicologica specifica». Non solo Iraq e Siria dove «migliaia di donne e ragazze sono ridotte schiave dei combattimenti e dove le bambine sono prede di guerra». L’elenco include anche altre nazioni come la Nigeria, Libia, Somalia, Eritrea, Afghanistan, Pakistan in cui la pratica dei matrimoni precoci che coinvolge moltissime bambine. «I numeri - ha commentato Raffaele K. Salinari, presidente di Terre des Hommes - sono impressionanti e non lasciano spazio a dubbi: la prevenzione della violenza sui minori deve essere una priorità delle istituzioni pubbliche e richiede l’impegno di tutti. Bisogna abbattere gli stereotipi di genere tra i ragazzi come strumento per prevenire la violenza sulle donne domani. La Campagna Indifesa di quest’anno punta i riflettori anche sulle bambine che vivono in zone teatro di guerra e nelle emergenze migratorie che ne conseguono, per proteggerle e tutelarne i diritti fondamentali alla salute, allo studio, alla libertà».
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