Olivetti, colpo di scena al processo: giudice riesamina i 12 casi di morte per amianto

Olivetti, colpo di scena al processo: giudice riesamina i 12 casi di morte per amianto
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Lunedì 2 Maggio 2016, 15:37 - Ultimo aggiornamento: 3 Maggio, 17:02
Colpo di scena al processo per l'amianto alla Olivetti in corso a Ivrea (Torino). La giudice Elena Stoppini, oggi, ha informato le parti che è in corso la revisione degli esami sui campionamenti biologici dei dodici ex lavoratori deceduti. L'accertamento si sarebbe reso necessario a causa delle difformità di vedute fra le consulenze mediche di accusa, parti civili e difese.

Una nuova udienza quindi a Ivrea per il processo Olivetti. Davanti al giudice sono comparsi i consulenti medici citati dalla difesa, dalla accusa e dalle parti civili. Secondo Fabio Ricciardolo, docente all'Università di Torino, «il periodo tra cui si contrae la malattia e quello in cui si manifesta è di almeno 30 anni». A fronte di questa teoria l'avvocato Claudio D'Alessandro, che difende gli ex dirigenti Renzo Alzati, Filippo Demonte e Pierangelo Tarizzo, intende dimostrare che i suoi assistiti non possono essere ritenuti responsabili per la morte dei lavoratori Olivetti.
Diversa la versione del professor Corrado Magnani, professione dell'Università del Piemonte Orientale, per il quale «tanto più si è esposti all'amianto maggiore è il rischio di contrarre il mesotelioma». Per il consulente nominato dalle parti civili Tommaso Dragani, docente presso l'Istituto Tumori di Milano, non esisterebbe invece alcuno studio in grado di dimostrare il processo di trasformazione delle cellule da sane a malate. «L'esposizione - sostiene - può variare da caso a caso».
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