Il nuovo capo di stato maggiore dell'Aeronautica, generale Vecciarelli: «I nostri Tornado in Libia? Noi siamo pronti»

Il nuovo capo di stato maggiore dell'Aeronautica, generale Vecciarelli: «I nostri Tornado in Libia? Noi siamo pronti»
4 Minuti di Lettura
Mercoledì 30 Marzo 2016, 17:41
«Il nostro compito è prepararci. Posso assicurare che tutte le Forze armate sono pronte ad intervenire laddove e come il Governo riterrà opportuno». Lo ha detto il generale Enzo Vecciarelli, che oggi ha assunto l'incarico di capo di stato maggiore dell'Aeronautica, rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano se gli aerei Tornado fossero pronti ad intervenire in Libia.
L'eventuale coinvolgimento dei caccia italiani - ha aggiunto il generale Pasquale Preziosa, che ha comandato negli ultimi anni l'Arma azzurra - è legato «a quello che i libici ci chiederanno. Le Forze armate si stanno preparando e sono pronte ad intervenire, dove necessario, secondo le indicazioni del Governo». Nel frattempo, ha aggiunto, «i nostri velivoli continuano a garantire la sicurezza dei nostri cieli, 24 ore su 24, tutti i giorni dell'anno, come anche le recenti intercettazioni di aerei sospetti hanno dimostrato. Quella che potremmo chiamare Operazione Cieli sicuri continua, senza sosta, silenziosamente, fin dalla fondazione dell'Aeronautica».

«In Libia non c'è un nemico, ma un popolo da aiutare a trovare la propria sicurezza. È l'Italia è pronta a fare la sua parte». Ha detto inoltre il generale Enzo Vecciarelli. «Questo - ha sottolineato - è un momento particolare, di tensioni nel mondo. Gli ultimi attentati di Parigi e Bruxelles ne sono la testimonianza. In questo contesto, l'Aeronautica militare provvede alla difesa e alla sicurezza del territorio e dei cittadini. Lo facciamo in un sistema integrato, multilaterale, al fianco delle Forze di polizia, sempre pronti a dare il nostro contributo». Riguardo alle missioni dell'Arma azzurra fuori dai confini nazionali, il generale ha detto che «è bene che non si dia troppo risalto a queste attività. Quello che si può dire è che la nostra difesa è avanzata, laddove le minacce trovano origine. Oggi ci sono due archi di crisi che ci riguardano: i Balcani e il nord Africa, entrambi sono elementi di grande preoccupazione. C'è dunque un impegno verso la Siria, l'Iraq, l'Afghanistan e certamente verso la Libia, dalla quale traiamo le nostre risorse energetiche in maniera significativa. È dunque un motivo di preoccupazione, ma condividiamo pienamente l'azione del governo di grande prudenza.
Tenuto conto - ha ribadito Vecciarelli - che in Libia non c'è un nemico ma un popolo da aiutare
».

Un'Aeronautica Militare integrata, tecnologica, in linea con il Libro Bianco, «una solida squadra di donne e uomini di assoluto valore», dove «ognuno potrà trovare piena soddisfazione nel proprio lavoro e il giusto riconoscimento del proprio merito e del proprio valore nel pieno rispetto delle regole». Questa la nuova arma azzurra delineata dal Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare Enzo Vecciarelli, subentrato oggi al generale di squadra aerea Pasquale Preziosa. «L'Aeronautica del domani non potrà che essere una squadra ancora più operativa agile e dinamica equilibrata nelle quantità ma qualitativamente capace di esprime l'intero arco delle operazioni aeree e di inserirsi rapidamente e in maniera più integrata con le altre forze armate nei sistemi di difesa e sicurezza internazionale», ha spiegato durante la cerimonia di avvicendamento, svoltasi all'aeroporto militare di Ciampino.

«Il Paese ha bisogno di uno sforzo corale - ha aggiunto il generale Vecciarelli - le forze armate non fanno eccezione alcuna. Anche il sistema militare ha bisogno di operare in modo multidisciplinare continuando ad aprirsi al dialogo e all'interazione con le forze sane e attive della nazione. L'Aeronautica continuerà ad essere sempre più efficacemente integrata nel sistema Italia capace di assolvere ai propri compiti e adempiere al mandato legislativo e alle direttive governative con responsabile partecipazione nel conseguire tutti gli obiettivi nazionali». Un impegno solenne «che assumo con ognuno degli uomini e delle donne della forza armata: la mia scrupolosa attenzione per esaltarne la dignità personale, il senso dell'onore e la fierezza di appartenenza per assicurare loro gli strumenti più idonei all'assolvimento dei compiti e migliorarne la qualità della vita attenuando per quanto è possibile quei disagi che la nostra professione comporta».
© RIPRODUZIONE RISERVATA