Novara, i ripetenti fanno i bulli a scuola con gli studenti minorenni: tre ventenni allontanati dalla scuola

Novara, i ripetenti fanno i bulli a scuola con gli studenti minorenni: tre ventenni allontanati dalla scuola
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Venerdì 17 Giugno 2016, 21:31 - Ultimo aggiornamento: 19 Giugno, 20:40
Gli sfottò e gli insulti pesanti. Poi le botte. E persino bastonate e minacce con i coltelli. Andare a scuola, per tre giovanissimi studenti di un istituto superiore di Novara bersagliati dai bulli, era diventato un inferno. Ma ora sono intervenuti i carabinieri. Che hanno notificato a tre ventenni, ripetenti in una classe quarta, un «divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalle persone offese».

L'iniziativa, senza precedenti nel Piemonte nord orientale, è il frutto di un'ordinanza firmata da un gip del tribunale cittadino. Anche la scuola, dopo l'entrata in azione dell'Arma, ha preso provvedimenti contro i bulli: una settimana di sospensione, poi ridotta. E intanto oggi il Tribunale per i minori di Torino ha approvato la richiesta di messa in prova per i cinque giovani accusati di cyberbullismo nei confronti di una quattordicenne suicida nel 2013 in provincia di Novara. I tre (che hanno fra i 19 e i 21 anni) sono indagati di «condotte vessatorie a mezzo di ingiurie, percosse e moti di scherno nei confronti di alcuni compagni di classe minorenni, deliberatamente presi di mira».

Dovranno rendere conto di reati come gli atti persecutori, porto abusivo di oggetti atti a offendere, violenza privata, estorsione. Agli atti dell'indagine è stato incluso un video, girato con un telefonino, che immortala una parte delle vessazioni. Il gruppetto di bulli aveva cominciato nelle prime settimane dell'anno scolastico e col tempo si era lasciato prendere la mano. Solo ad aprile una delle vittime delle angherie ha trovato il coraggio di rivolgersi ai carabinieri. Ma il grave stato di prostrazione ha avuto i suoi effetti sul rendimento: in due sono stati bocciati, un altro è stato rimandato.

A Torino, sempre oggi, c'è stato un nuovo passaggio processuale sul caso Carolina Picchio, la quattordicenne novarese che nel 2013 si tolse la vita dopo essere stata vittima di cyberbullismo. Il tribunale per i minorenni ha approvato la richiesta di messa alla prova dei cinque giovani imputati. La decisione definitiva sul programma che gli indagati dovranno seguire arriverà il prossimo 12 ottobre. I cinque sono indagati per violenza sessuale di gruppo, produzione e diffusione di materiale pedopornografico e atti persecutori con l'aggravante della morte della vittima. Tra gli imputati anche l'ex fidanzatino di Carolina, rimasto tetraplegico dopo un incidente. In aula, a Torino, c'erano anche i genitori della ragazzina.

«Quella che in queste ore sta emergendo a Novara - è il commento di Elena Ferrara, senatrice novarese del Pd, che fu insegnante di Carolina - è una vicenda molto grave che conferma come bullismo e cyberbullismo siano due facce della stessa medaglia». «L'impegno del Ministero dell'Istruzione con campagne nazionali di sensibilizzazione, e la recente emanazione delle linee d'orientamento su bullismo e cyberbullismo sono un valido punto di partenza, ma non basta.
Dobbiamo dotarci di una formazione continua e strutturale nelle scuole - aggiunge - e mettere a sistema le migliori esperienze e competenze in un tavolo interministeriale, che possa determinare tutte le azioni coordinate».
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