Le mani della 'ndrangheta sull'Expo: nel mirino i lavori per il padiglione della Cina

foto da Wikipedia (Pavol Frešo)
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Martedì 25 Ottobre 2016, 10:07 - Ultimo aggiornamento: 26 Ottobre, 18:45
Ci sarebbe stata anche la realizzazione del padiglione della Cina e di quello dell'Ecuador ad Expo 2015 tra gli affari gestiti dalle imprese del nord Italia controllate dalle cosche della 'ndrangheta alle quali la Guardia di finanza di Reggio Calabria, sotto le direttive della Dda, ha sequestrato stamattina beni per un valore di 15 milioni di euro.

Le stesse imprese destinatarie del sequestro di beni si sarebbero anche occupate, secondo l'accusa, delle opere di urbanizzazione e delle infrastrutture di base di Expò 2015, del subappalto per la società Ferrovie del Nord, dell'ipermercato di Arese e del consorzio di Bereguardo.

Nei confronti delle persone coinvolte nell'operazione di sequestro di beni vengono ipotizzati, a vario titolo, i reati di associazione di tipo mafioso, riciclaggio, estorsione, induzione alla prostituzione, detenzione illecita di armi da fuoco. L'indagine ha preso le mosse da un'intensa attività investigativa volta a disarticolare un sodalizio criminale calabrese, dedito al controllo di diverse attività economiche fittiziamente intestate a soggetti compiacenti aggiudicandosi, anche con il ricorso di metodi mafiosi, appalti e sub-appalti per la realizzazione di opere importanti.

L'operazione, denominata «Rent», per la specificità dell' organizzazione indagata, ha interessato sia l'ambito nazionale che quello internazionale. Proprio in ordine a tale ultimo aspetto, nel corso dell'attività investigativa sono stati monitorati ulteriori lavori per la realizzazione in Romania di un complesso turistico-sportivo, in località Arges Pitesti, e di un resort per un valore complessivo di 80 milioni di euro di cui 27 a carico dell'Unione europea, nonché di un immobile in Marocco.

Molte delle persone destinatarie del provvedimento di sequestro di beni sono state già coinvolte nell'operazione «Underground» eseguita il 3 ottobre scorso dalla Guardia di Finanza di Milano.
I beni sequestrati consistono in appartamenti e locali, autoveicoli di lusso, motoveicoli e autocarri, società, polizze assicurative e conti correnti bancari e postali.
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