Gogna mediatica, tentativo di intimidire, di delegittimare una potenziale teste di accusa. Ed è stata questa la ragione che ha spinto la ragazzina ad andare fino in fondo, a fare nomi, a riconoscere profili facebook, in una vicenda investigativa che ora attende gli esiti della comparazione dei corredi genetici, ma anche il momento clou del riconoscimento diretto e assistito al cospetto di un giudice.
Ma, in attesa dell’incidente probatorio, pesa la ricostruzione messa agli atti, in un fascicolo coordinato dal pm minorile. Brutta la ricostruzione che investe uno dei tre minori denunciati per violenza sessuale. I primi due avrebbero consumato una prima parte di violenze, dopo averla posta sotto sequestro nella zona delle «finestrelle» di Marechiaro, piccole insenature usate dai ragazzi del posto per fare i tuffi nelle acque di Posillipo. «Erano spalleggiati da altri due - spiega la studentessa - che guardavano e mi rendevano impossibile la fuga»: tra questi - aggiunge la parte offesa - c’è anche quello che di lì a qualche giorno avrebbe usato facebook per minacciare la ragazzina e indurla a ritrattare.
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