Caivano, violentata e gettata dal balcone: arrestato il vicino di casa della piccola Fortuna Loffredo

Caivano, violentata e gettata dal balcone: arrestato il vicino di casa della piccola Fortuna Loffredo
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Venerdì 29 Aprile 2016, 09:21 - Ultimo aggiornamento: 30 Aprile, 09:01

NAPOLI - Svolta nelle indagini sulla morte di Fortuna Loffredo. Questa mattina i carabinieri della Compagnia di Casoria hanno dato esecuzione ad un'ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Gip su richiesta della Procura di Napoli Nord, per l'omicidio della piccola Fortuna, avvenuto il 24 giugno 2014 nel Parco Verde di Caivano. Il corpo della bimba, che allora aveva sei anni, fu trovato davanti allo stabile dove abitava, molto probabilmente dopo essere precipitata. L'autopsia stabilì che aveva subito abusi sessuali. L'uomo arrestato si chiama Raimondo Caputo, compagno della vicina di casa della piccola Fortuna. La donna era la mamma del piccolo Antonio che morì in circostanze sospette, nonché simili a quelle di Fortuna, un anno prima. Lo conferma il legale della famiglia Loffredo, Angelo Pisani. L'uomo è accusato di violenza sessuale e omicidio.
 



 


L'arresto. L'uomo arrestato oggi era già in carcere insieme alla compagna dal novembre 2015. I due, allora, furono fermati con l'accusa di violenza sessuale sulla figlia di tre anni. La donna di 26 anni era madre di un altro bambino di 3 anni morto il 28 aprile 2013 precipitando dal balcone dello stesso palazzo del parco Verde di Caivano in cui morì un anno dopo Fortuna Loffredo.

La dinamica choc.  È stata gettata dall'ottavo piano dal presunto «orco» che abusava da tempo di lei, il vicino di casa Raimondo Caputo, perchè si era rifiutata di subire l'ennesima violenza. È la tragica fine toccata il 24 giugno 2014, al Parco Verde di Caivano (Napoli), alla piccola Fortuna Loffredo: lo ha ricostruito la Procura di Napoli Nord che per quasi due anni si è scontrata con un muro di omertà che ha protetto dall'interno dello stabile il 44enne Caputo, compagno della vicina di casa della piccola vittima.

Le indagini. Sono state le risposte che una bambina ha dato agli psicologi e soprattutto i suoi disegni - raffiguranti strisce sul volto di un uomo assimilabili a dei serpenti - a consentire agli inquirenti di venire a conoscenza del degrado familiare in cui la piccola viveva e a metterli nella condizione di fare luce sulla tragica fine di Fortuna Loffredo. La bimba viene ascoltata la fine dello scorso anno alla presenza di una psicologa in una casa famiglia dove era stata portata dopo l'allontanamento dalla sua famiglia: dice di non volere tornare nella sua vecchia casa e che solitamente dorme con un uomo. Le viene chiesto di disegnare quell'uomo e lei lo fa. Lo raffigura con delle strisce sul volto che somigliano a dei serpenti. La piccola, anche nella casa famiglia, lamenta dolori nelle parti intime e rivela che li avvertiva anche prima di essere trasferita. A questo punto, su richiesta della consulente, mostra i punti (parti intime) dove veniva toccata dall'uomo che dormiva con lei. Tutto questo, dice, avveniva quando la mamma era in casa e che lei glielo aveva pure riferito. La donna, però, le rispondeva «...poi ti passa...». Gli esami specialistici sulla bambina hanno poi rivelato inequivocabilmente i segni delle violenze sessuali subite.


Il piccolo Antonio. Caputo, secondo gli investigatori, avrebbe costretto Fortuna a subire ripetuti atti sessuali; inoltre avrebbe abusato sessualmente di altre due minori, una delle quali compagna di gioco di Fortuna. Nell'ambito della stessa indagine sia Caputo che Fabozzi sono stati già raggiunti da provvedimenti cautelari personali per violenza sessuale aggravata nei confronti di una bambina di 12 anni. Inoltre Marianna Fabozzi è la madre di Antonio Giglio, bimbo di 3 anni morto in circostanze simili a quelle di Fortuna, circa un anno prima. Caputo ha ricevuto la notifica dell'ordinanza in carcere. 


La pedofilia. Dall'inizio il sospetto della Procura è che Fortuna Loffredo fosse rimasta coinvolta in un giro di pedofilia, del quale forse anche altri bambini del Parco Verde sono vittime. Un sospetto condiviso dalla madre della bimba morta, Domenica Guardato. La donna ha sempre puntato senza esitazione il dito contro le persone che abitano nell'edificio: «Il mostro è nel nostro palazzo, è impossibile che nessuno abbia visto. Chi sa parli», disse mesi dopo la morte della piccola.

La mamma di Fortuna. «Da una parte sono contenta perché ho avuto giustizia, dall'altro dico che quei due devono marcire in carcere perché hanno ammazzato mia figlia». Domenica Guardato, la mamma della piccola Fortuna uccisa a 6 anni dopo aver subito abusi sessuali, commenta l'arresto dell'uomo accusato dell'omicidio. Se la prende anche con la compagna dell'uomo, sua vicina di casa, in carcere per violenza su un'altra bimba di tre anni, e a loro dice: «Voglio guardarvi in faccia per capire perché lo avete fatto».

L'avvocato. Per l'avvocato della famiglia Loffredo, Angelo Pisani, «viene confermata l'ipotesi emersa dalle indagini svolte dalla parte civile». Le accuse nei confronti dell'uomo sono di violenza sessuale e omicidio.

La ritorsione. Intanto questa mattina alcune donne del Parco Verde sono andate a incendiare l'abitazione di Marianna Fabozzi, dove probabilmente si sono veritifcate le violenze ai danni dei bambini. 

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