Milano, monete dell'Expo: archiviata l'inchiesta su Sala per truffa

Milano, monete dell'Expo: archiviata l'inchiesta su Sala per truffa
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Lunedì 23 Gennaio 2017, 20:32 - Ultimo aggiornamento: 24 Gennaio, 15:46
Il gip di Milano Ilaria De Magistris ha archiviato l'inchiesta il cui il sindaco Beppe Sala in qualità di ex ad di Expo era indagato per truffa in relazione alla vicenda delle medaglie-monete di Expo 2015. Il giudice, che ha depositato il provvedimento nei giorni scorsi, ha respinto la richiesta di opposizione all'archiviazione presentata dall'amministratore unico della società che nel dicembre 2011 aveva chiuso un contratto con Sala per la licenza esclusiva del gadget e ha accolto invece l'istanza della Procura.

Secondo la Museo del Tempo srl, l'impresa che il 12 ottobre 2015 ha depositato denuncia portando all'apertura d'ufficio di un'indagine di cui il 2 novembre successivo il procuratore aggiunto di Milano Giulia Perrotti ha chiesto l'archiviazione, i vertici di Expo 2015 non avrebbero mantenuto il contratto che prevedeva la messa a disposizione per l'azienda di alcuni canali di vendita che andavano dagli sportelli bancari ad alcuni punti vendita interni ed esterni al sito dell'esposizione.

Per questo la Museo del Tempo aveva chiesto anche un risarcimento di 25 milioni di euro.
Il mancato rispetto dell'accordo da parte della società di gestione dell'Esposizione, secondo la querela, avrebbe quindi generato un disastro delle vendite. Per di più, la società di cui è a capo Sandro Sassoli, difeso dall'avvocato Sergio Orlandi, ha dovuto versare mezzo milione di euro a Expo, come penale per non aver venduto il «minimo garantito» fissato nel contratto stipulato tra le parti. Ora Sassoli, che si è visto respingere dal gip De Magistris l'opposizione all'archiviazione sta valutando un eventuale ricorso per Cassazione, sulla vicenda per la quale ha avviato anche una causa civile.
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