Migranti, oltre 10mila morti nel Mediterraneo dal 2014. Il piano Ue per aiutare i paesi africani

Migranti, oltre 10mila morti nel Mediterraneo dal 2014. Il piano Ue per aiutare i paesi africani
3 Minuti di Lettura
Martedì 7 Giugno 2016, 17:56 - Ultimo aggiornamento: 8 Giugno, 14:31

Sono oltre diecimila i migranti morti dal 2014 mentre tentavano di raggiungere l'Europa attraverso il Mediterraneo. A renderlo noto è stato oggi a Ginevra l'Alto Commissariato dell' Onu per i Rifugiati, precisando che la soglia dei 10mila è stata superata «nel corso degli ultimi giorni». Nel 2014 le vittime sono state 3.500, lo scorso anno 3771, dall'inizio del 2016, 2814. Lo ha detto il portavoce dell'Unhcr Adrian Edwards. Anche l'Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) si è detta preoccupata per il numero di decessi che dall'inizio del 2016 sfiorano ormai i 3mila. Finora nel 2016, i decessi di migranti e rifugiati nel Mediterraneo sono 2.809, contro i 1.838 registrati nei primi sei mesi del 2015: in altre parole, i morti nel Mediterraneo del 2016 sono quasi mille in più rispetto al totale dei primi sei mesi dello scorso anno, anche se mancano ancora tre settimane a fine giugno, ha sottolineato l'Oim. L'Organizzazione stima che dall'inizio del 2016 al 5 giugno scorso un totale di 206.400 migranti e rifugiati sono giunti in Europa via mare.

La partenza dei migranti dalla «Libia e dall'Egitto verso l'Italia causa ormai numerosi naufragi nel Mediterraneo con un pesante bilancio in vite umane. Questa situazione assolutamente inaccettabile ci impone di trovare delle soluzioni»: lo dice il vicepresidente della Commissione Ue, Frans Timmermans, in un'intervista al quotidiano Le Monde nel giorno della presentazione al Parlamento di Strasburgo del nuovo piano Ue per fronteggiare la tragedia.«L'importante in Libia è rilanciare l'economia e soprattutto ricostruire uno Stato. Migliaia di migranti presenti sul posto vogliono sicuramente raggiungere l'Europa, mentre dei pescatori in assenza di risorse diventano trafficanti. Bisogna dare delle prospettive a queste persone e fermare i flussi che vengono da Sud»: lo dice il vicepresidente della Commissione europea, Frans Timmermans, in un'intervista al quotidiano Le Monde nel giorno della presentazione al Parlamento di Strasburgo del nuovo piano Ue per fronteggiare la tragedia. «Bisogna assolutamente impedire tutte queste morti, il che significa impedire che queste persone prendano il mare».

L'Ue punta ad un piano che attivi fino a 62 miliardi di euro di investimenti privati nel medio e lungo termine, per «pacchetti su misura» soprattutto per i Paesi africani, con l'obiettivo di combattere le cause alla radice dei flussi migratori e negoziare accordi per i rimpatri di chi ha scelto strade illegali per arrivare in Europa. I primi 'compact' previsti nel breve periodo sono sette, e riguardano Etiopia, Eritrea, Niger, Nigeria, Mali, Libano e Giordania. Il lavoro è già stato avviato con tutte le capitali, in particolare con Niamey ed Addis Abeba. Nell'immediato si punta ad utilizzare 1,8 miliardi del Fondo per l'Africa, ai quali la Commissione europea aggiungerà 500 milioni dal budget Ue, con la prospettiva che gli Stati membri ne diano almeno altrettanti, ma possibilmente raddoppino l'intera cifra.

Nel contenitore confluiranno anche fondi per i profughi e la cooperazione, che esistono già a vario titolo.

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA