Migranti, 90 milioni di debiti per le coop

Migranti, 90 milioni di debiti per le coop
di Valentina Errante
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Venerdì 30 Settembre 2016, 00:04 - Ultimo aggiornamento: 13:37
ROMA Pagamenti che arrivano anche con un anno di ritardo e crediti con il ministero dell’Interno che raggiungono i 90 milioni di euro. È solo un dato parziale quello fornito Federsolidarietà–Confcooperative, al quale vanno aggiunti i crediti vantati con il Viminale da onlus, associazioni ed enti che, per conto delle prefetture, gestiscono in tutte le regioni l’emergenza immigrazione: vitto, alloggio e assistenza sanitaria ai richiedenti asilo. Una situazione che rischia di esplodere perché le organizzazioni, sommerse dai debiti, potrebbero interrompere i servizi e ventimila migranti si troverebbero per strada, con pesanti conseguenze per l’ordine pubblico. Dopo i numerosi solleciti da parte del Viminale e le mancate risposte dal Mef e da Palazzo Chigi, negli ultimi giorni, l’argomento è stato affrontato in consiglio dei ministri. I soldi, però, non sono ancora arrivati e i debiti del ministero dell’Interno, che finora ha ricevuto soltanto 50 milioni di euro (indispensabili per saldare i conti dell’anno precedente e far fronte alle spese dei primi mesi del 2016) continuano a crescere, mancano 990 milioni di euro. «Quando il Mef darà i soldi pagheremo, se non li dà non posso pagare. Noi siamo un bypass», ha dichiarato qualche giorno fa il ministro Angelino Alfano.

I DEBITI
In cima alla classifica dei creditori ci sono le coop attive nei comuni della Lombardia che, in controtendenza con Milano (l’unica prefettura a pagare regolarmente associazioni ed enti), vantano 40 milioni di euro. Mediamente i ritardi sono di 4-5 mesi. Alcune delle dieci coop operative in Liguria, invece, non ricevono da un anno i soldi dovuti, la cifra è più bassa: si tratta “solo” di due milioni 650mila euro. Al secondo posto, nella classifica dei debiti, ci sono, invece, le coop dell’Emilia Romagna con un conto di 13 milioni e attese che vanno avanti da sei mesi. Subito dopo la Puglia, con 33 coop che attendono da sei-otto mesi 11 milioni di euro. Nel Lazio, le sette coop monitorate hanno dovuto anticipare spese per dieci milioni e i ritardi accumulati nei pagamenti sono di nove mesi. Otto milioni, invece, il credito vantato dalle 15 cooperative sotto osservazione in Piemonte, che non vedono saldare le fatture emesse da nove mesi. In Sicilia, regione che vanta ogni record di accoglienza, i pagamenti sono in ritardo di dieci mesi, mentre le 20 cooperative del Veneto, che attualmente ospitano 6.000 migranti, attendono da sei mesi. Nella sola provincia di Vicenza, i debiti del Viminale hanno raggiunto i quattro milioni di euro. «Non ricevere soldi per tre mesi non è un problema di poco conto. Dobbiamo esporci con le banche pur avendo il massimo delle garanzie: aspettiamo denaro dal ministero dell’Interno. Ma questo non fa la differenza per nessuno. Dipendenti e fornitori vanno pagati perché dietro ci sono famiglie» commentava Silvio Bazzara, di Quinto Vicentino, titolare della coop che ha vinto anche l’ultimo bando della prefettura per l’accoglienza di 370 richiedenti asilo.

GLI SBARCHI
Intanto gli sbarchi non si fermano e le prefetture continuano a distribuire migranti nei centri gestiti da cooperative e associazioni, costrette ad anticipare milioni per l’accoglienza. Ieri gli sbarchi, calcolati dal 1 gennaio, hanno raggiunto il numero di 132.044 migranti, mentre sono 159.473 quelli ospitati per conto del ministero dell’Interno.
 
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