Dopo la chiusura della rotta dei Balcani occidentali e l'accordo tra l'Unione Europea e la Turchia, l'Italia si è ritrovata ancora una volta ad essere il principale punto di accesso per i migranti diretti in Europa. La maggior parte dei bambini che arrivano da soli via mare provengono da Egitto, Gambia, Eritrea, Nigeria e Somalia. Secondo gli ultimi dati dell'Unhcr, il numero di minori soli arrivati in Europa è aumentato nel 2016, fino a rappresentare il 15% di tutti gli arrivi. Alla fine di luglio, secondo l'Unhcr, erano ben 13.705 i minori non accompagnati sbarcati in Italia: un numero maggiore del totale di quelli arrivati nel 2015 (12.360 bambini). Nonostante l'impegno della società civile e di molti comuni e regioni - osserva ancora Oxfam - il sistema di accoglienza italiano appare ancora inadeguato. I centri hotspot realizzati da Ue e autorità italiane, per registrare i nuovi arrivi e velocizzare le procedure di respingimento ed espulsione, sono in cronico sovraffollamento.
Mentre il soggiorno massimo dovrebbe durare 48-72 ore, molti ragazzi finiscono per rimanere bloccati per settimane, spesso senza potersi cambiare e chiamare i parenti.
La situazione nei centri di prima e seconda accoglienza, dove i minori vengono trasferiti dopo la registrazione, in molti casi non è migliore. Oxfam chiede perciò alle autorità italiane e ai partner europei di intervenire immediatamente per garantire ai minori non accompagnati alloggi adeguati e sicuri e il supporto di cui necessitano per poter vivere in modo dignitoso.
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