Con questa intesa, ha spiegato il premier nella conferenza seguita all'incontro a palazzo Chigi con il presidente della Repubblica del Niger Mahamadou Issoufou, «possiamo rafforzare le capacità del governo nigeriano di controllare le frontiere limitando così le migrazioni verso la Libia e contemporaneamente rafforzare le capacità del Niger e dell'Organizzazione internazionale per le migrazioni di rinviare nei Paesi di origine i migranti che sono arrivati nel Niger».
Gentiloni ha spiegato che «Italia e Niger (18 milioni di abitanti, i nigerini, capitale Niamey, ndr) hanno una collaborazione antica, ma che in questi ultimi anni assume un rilevo particolare per due ragioni: la prima è che noi diamo una grande importanza al ruolo del Niger per la sicurezza di quella regione, una regione minacciata da attacchi terroristici che negli ultimi tempi hanno fatto anche vittime nelle forze armate nigerine». «Poi c'è l'impegno comune sul fronte della lotta all'immigrazione clandestina. Ne abbiamo parlato con Alfano, Minniti e diversi ministri del governo di Niamey - ha proseguito Gentiloni -. L'obiettivo da parte nostra è quello di rafforzare la cooperazione tra Italia e Niger, coinvolgendo l'Europa in questo dialogo, perchè siamo convinti che si possano, con questa cooperazione ottenere dei risultati importanti».
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