Si tratta - secondo quanto reso noto dall'avvocato di Trani, Luciano Vinci - di una sentenza per certi versi storica, perché il figlio rifiutato non ha dovuto dimostrare il danno esistenziale subito a causa dal mancato riconoscimento: nella sentenza si fa infatti riferimento alla circostanza che il danno è dimostrato dal fatto in sé, quindi proprio dal mancato riconoscimento e dall'assenza paterna.
Il procedimento era cominciato nel 2012 quando Trani, procuratore calcistico, sposato e padre di una bambina, aveva cercato di ottenere il riconoscimento dal genitore naturale, spinto anche dalla sua recente paternità. Sanchirico a 18 anni aveva avuto una relazione con una donna di Tursi, che aveva messo incinta, ma non avendo una posizione stabile era poi emigrato a Genova. Nel capoluogo ligure si era fatto un'altra famiglia, facendo poi ritorno a Tursi dove ha trovato lavoro nel Corpo della Polizia Municipale.
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