L'agenzia cita fonti del ministero dell'Interno secondo cui dopo il rifiuto dell'Italia di inviare a New Delhi i quattro fucilieri di Marina (Renato Voglino, Massimo Andronico, Antonio Fontana e Alessandro Conte) restavano solo due opzioni. Una, appunto, l'invio di un team investigativo a Roma «dopo aver ottenuto Lettere rogatorie da un tribunale. La polizia italiana interrogherà i quattro in presenza degli agenti della Nia».
«Un'altra opzione - sostiene la fonte - è l'ottenimento delle dichiarazioni da parte dei testimoni in base al Trattato di reciproca assistenza legale firmato da India e Italia. Entrambe queste opzioni sono accettabili dai tribunali indiani».
L'agenzia conclude sostenendo che sia il ministro dell' Interno Sushilkumar Shinde sia quello degli Esteri Salman Khurshid non avrebbero obiezioni nell'invio di una missione della Nia in Italia. L'india, si ricorda infine, ha già informato l'Italia che il ritardo nell'interrogatorio dei testimoni «sta solo mettendo a repentaglio il futuro di Latorre e Girone».
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