Adrano, minaccia di Cosa Nostra: necrologio annuncia funerali di un pentito, ma lui è vivo

Adrano, minaccia di Cosa Nostra: necrologio annuncia funerali di un pentito, ma lui è vivo
di Mario Meliadò
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Giovedì 28 Settembre 2017, 15:41 - Ultimo aggiornamento: 29 Settembre, 08:39
Cosa nostra ha varcato l’ultima frontiera: quella dell’umorismo British, dell’ironia più macabra, facendo affiggere per le strade finti necrologi per minacciare  un neocollaboratore di Giustizia. 
È accaduto ad Adrano, 36mila abitanti alle pendici dell’Etna, dove ieri le vie della cittadina sono state tappezzate di manifesti funebri che annunciavano i funerali di un ragazzo di 26 anni, Valerio Rosano.

Non certo uno sconosciuto, bensì un nuovo “pentito” della mafia catanese (anche se in atto, tecnicamente, la sua condizione è quella del semplice “dichiarante”) la cui collaborazione coi magistrati della Direzione distrettuale antimafia guidata da Carmelo Zuccaro s’annuncia pesantissima. Valerio è infatti il figlio di Vincenzo Rosano, già destinatario di una condanna definitiva a 6 anni di reclusione per 416-bis e ritenuto il capobastone del clan Rosano-Pipituni egemone ad Adrano e in altri paesi limitrofi, in stretto sodalizio coi Santangelo-Taccuni. E soprattutto, Valerio Rosano non è morto affatto.
 
Il manifesto funebre era un’invenzione di sana pianta, allestita da Cosa nostra per lanciare un macabro messaggio al 26enne Rosano: “Parla, e sei un uomo morto”. E da parte dei suoi congiunti, per prendere le distanze dalle scelte del ragazzo: “Per noi, non esisti più”.
Ironia nell’ironia, Valerio Rosano era stato arrestato il 29 aprile del 2014 nel contesto di un blitz antidroga denominato proprio “Binario Morto” (per aver fermato un enorme giro di cocaina ed eroina nei pressi della Stazione ferroviaria), che appena il 21 giugno scorso ha visto la Corte di Cassazione rendere irrevocabile la condanna per 18 elementi dei clan Santangelo e Rosano-Pipituni a 226 anni di carcere complessivamente, infliggendo 14 anni di reclusione in via definitiva allo stesso Valerio Rosano, per aver guidato il “gruppo” dei Rosano e gestito i proventi del narcotraffico.
 
Una fiction, questa, tristemente curata nei particolari. Infatti lo pseudonecrologio del «giovane» annunciava che per le 16,30 del 27 settembre «i funerali religiosi avranno luogo nella chiesa Via della Regione», aggiungendo: «Si dispensa dalle visite». Ma in via della Regione, ad Adrano, non c’è una chiesa bensì – al numero civico 67 – il Commissariato.
Adesso, comunque, i manifesti listati a lutto sono stati tutti rimossi, mentre sull’inquietante vicenda è stata avviata un’inchiesta. 
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