Luca Traini, ecco chi è l'uomo che ha seminato il panico a Macerata

Luca Traini, ecco chi è l'uomo che ha seminato il panico a Macerata
di Veronica Cursi e Rosalba Emiliozzi
3 Minuti di Lettura
Sabato 3 Febbraio 2018, 14:18 - Ultimo aggiornamento: 4 Febbraio, 00:03

Luca Traini, 28 anni, originario delle Marche. Alto 1.80, la testa rasata, lo sguardo da duro. Faceva il vigilante in un supermercato di Tolentino. Nel 2017 si candidò alle elezioni comunali di Corridonia, in lista con la Lega Nord: prese "zero" preferenze. E' lui l'uomo che ha seminato il terrore per le strade di Macerata, sparando dalla sua auto e ferendo 7 immigrati. Al momento del fermo, quando i carabinieri lo hanno bloccato, si è avvolto in una bandiera tricolore e ha gridato: «Viva l'Italia». Poi ha fatto il saluto fascista.

Corridonia è la città dove si trova la comunità «Pars», da cui è scomparsa Pamela Mastropietro, la ragazza romana uccisa e fatta a pezzi dal nigeriano Innocent Oseghale. Ultimamente - raccontano gli amici - era preoccupato. «Non dormo più - aveva confidato ad un amico - Sono preoccupato per la mia fidanzata che si droga. Sta male e io non so cosa fare». Potrebbe essere Pamela la donna di cui parlava?
 

 


Su Facebook nessuna traccia di lui. L'unica foto che si trova è postata da un amico: Traini è in palestra che mostra i muscoli. "Luca borderline Traini". «Luca era andato in cura da uno psichiatra, che a quanto diceva lo aveva giudicato 'border linè», racconta Francesco Clerico, titolare della palestra Robbys in cui il giovane arrestato si allenava. «Lui quasi era orgoglioso di questa definizione. Aveva una situazione familiare disastrosa: il padre se n'era andato quando era piccolo e la madre, anche lei con grossi problemi, lo aveva cacciato più di recente. Luca viveva con la nonna. Ho provato tante volte ad aiutarlo, a riportarlo sulla retta via. Ha fatto dei lavoretti, ma duravano sempre poco. Di solito come manovale, ma anche come buttafuori»

La situazione dell'uomo poi era peggiorata.
«L'abbiamo cacciato dalla palestra a ottobre - racconta ancora Clerico, - aveva atteggiamenti sempre più estremisti, faceva il saluto romano e battute razziste. E poi da tempo so che aveva una pistola.  Lo hanno rovinato le amicizie sbagliate, questi ambienti estremisti, ha situazione familiare disastrosa, lo conosco da 10 anni almeno». E un altro utente commenta: «I suoi problemi cominciavano da molto prima, purtroppo lo conosco dalle superiori, ma mai avrei pensato che si sarebbe arrivato a questo».

Traini viveva ancora con la mamma, chi lo conosce lo descrive come un ragazzo sorridente. Anche se ultimamente si lamentava spesso per gli spacciatori che ormai si erano impossessati della sua città. Diceva che non si sentiva libero di uscire di casa.

In un manifesto elettorale, Traini appare insieme al candidato sindaco della Lega Nord per Corridonia, Luigi Baldassarri che presenta la sua nuova squadra. Si tratta della tornata elettorale del 11 giugno scorso. Nel programma, anche il «controllo degli extracomunitari».

© RIPRODUZIONE RISERVATA