Loris, dal corso di cucina al garage: tutti i lati oscuri di quel sabato

Loris, dal corso di cucina al garage: tutti i lati oscuri di quel sabato
di Nino Cirillo
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Giovedì 4 Dicembre 2014, 06:04 - Ultimo aggiornamento: 08:21
A fissarla adesso, Veronica Panarello, 25 anni, casalinga, mamma del piccolo Loris, è una libera cittadina, neppure indagata, ma travolta da una valanga di bugìe. Cosa le costeranno, solo il futuro lo dirà. Di sicuro non deve aver tenuto bene in conto tutti gli occhi che quella mattina le erano addosso, gli occhi delle telecamere di Santa Croce Camerina, che di suo è una specie di santuario di tutte le telecamere possibili. Tra quello che ha raccontato e quello che si vede nei filmati, purtroppo, c'è una distanza siderale. Lei sostiene di aver accompagnato Loris a scuola quella mattina, con i suoi otto anni, il suo zainetto blu, e pure le cinghie gialle, ma invece non è vero. Lei ripete di averlo lasciato a cinquanta-settanta metri dall'ingresso, e ovviamente neanche questo è vero.



I FILMATI

Un giorno o l'altro le mostreranno questi filmati, e chissà che faccia farà. Le mostreranno lei che fa salire Loris e Diego, i suoi due figli, sulla Polo nera, alle 8.15 di quella maledetta mattina di sole. Nessuna discussione con Loris, perché se discussione c'è stata deve essere tutto successo in quell'abitacolo. Tutta via Roma e poi l'arrivo a scuola, ma la Polo nera -lo confermerà anche una vigilessa-, davanti alle transenne non scarica nessun bambino, tanto meno un provetto allievo di arti marziali come Loris. Sono sempre le telecamere che inseguono Veronica, e lei non lo sa. Torna a casa la mamma di Loris e il fermo immagine è agghiacciante: il bambino che scende - evidentemente non aveva nessuna voglia di andare in classe - e si avvia da solo verso casa. Ma la Polo nera continua il suo incredibile viaggio. Veronica, con Diego in macchina, rifa lo stesso percorso e deposita il figlio più piccolo proprio dove avrebbe dovuto: davanti all'asilo. E torna verso casa, anzi, proprio a casa, dove ad aspettarla dovrebbe esserci Loris. Fa di più, parcheggia la Polo nera in garage: non è un po' strano?



GLI ORARI

Fra questo andare e venire si son fatte le nove, l'ora in cui - lo ipotizza l'autopsia - Loris potrebbe essere stato ucciso. Non c'e da trarre conclusioni affrettate . C' è solo da rilevare che tutti questi strani movimenti la giovane donna non li ha mai raccontati a nessuno. E da seguire ancora la sua Polo nera, perché alle dieci del mattino, puntuale come ogni buona mamma e donna di casa dovrebbe essere, Veronica si avvia verso la tenuta di Donnafugata. L'aspetta un corso di cucina, non può mancare.



L'ALLARME

Arriva l'ora fatidica, l'una meno un quarto. L'ora in cui i bambini escono da scuola e ovviamente Loris non c'è. Anche qui Veronica è come un orologio svizzero: telefona alla stazione dei Carabinieri del paese -la comanda il maresciallo Luigi Valente- e dà l'allarme, Loris non si trova. L'avrebbero trovato quattro ore dopo, quattro chilometri lontano.

L'hanno sentita gridare «bastardi», l'hanno fotografata sconvolta vicino al canale di scolo dove il corpo è stato trovato, l'hanno ascoltata dieci, cento volte, raccontare sempre la stessa stopria. La storia che le telecamere di Santa Croce le hanno crudelmente smentito. E ora sembra arrivato il redde rationem, ad almeno una domanda dovrà rispondere: perché tante falsità?