Lodi, arrestato il sindaco Pd per turbativa d'asta sulle piscine comunali

Simone Uggetti
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Martedì 3 Maggio 2016, 11:48 - Ultimo aggiornamento: 4 Maggio, 08:51

Sono le acque di due piscine comunali a intorbidire ancor più il clima della vita politica e all'origine dell'arresto choc del sindaco di Lodi, Simone Uggetti, del Pd come il suo predecessore, Lorenzo Guerini, che dei democratici è vicesegretario e lo difende: «Ho conosciuto in questi anni Simone Uggetti come amministratore competente e accorto e come persona più che corretta e limpida. Detto questo, piena e totale fiducia nel lavoro dei magistrati, confidando che si faccia chiarezza con la massima rapidità».

Eppure, il reato di turbativa d'asta per l'assegnazione della gestione di due piscine estive contestato al sindaco e all'avvocato Cristiano Marini, consigliere di Sporting Lodi, la società che ha vinto il bando, è considerato dal gip Isabella Ciriaco di «notevole allarme sociale» per la sua «gravità e negatività per le ricadute pubbliche che comporta». Perchè, secondo le accuse del pm Laura Siano, il primo cittadino puntava a «controllare direttamente ed esclusivamente» la gestione delle piscine comunali, ottenendo così «evidenti risvolti politici economici». Ed è per questo che l'esponente del Pd avrebbe esercitato «pressioni» sulla funzionaria che doveva predisporre il bando di gara per favorire «soggetti politicamente graditi e prescelti».

La donna però, Caterina Uggè, si era decisa a presentare un esposto che aveva dato il via alle indagini dei militari del Nucleo Tributario della Guardia di Finanza che, con le intercettazioni, hanno seguito in tempo reale le vicende del bando, ritagliato per l'accusa 'ad hoc' per la Sporting Lodi, e reso noto con tempi tesi ad escludere altri concorrenti, tanto che vi parteciparono solo in due: la vincitrice e la Fanfulla Lodi 1864. Così come in tempo reale le Fiamme Gialle hanno ascoltato le crescenti preoccupazioni degli indagati sulla possibile inchiesta, culminate con la decisione di formattare i computer per far sparire documenti compromettenti. Un colpo di testa che è costato loro il carcere per inquinamento della prove così come Uggetti sarebbe finito nella bocca del lupo anche cercando un incontro con il comandante provinciale della Gdf Massimo Benassi per «carpire informazioni sulle indagini in corso e contestualmente a riordinare una linea difensiva fondata sullo screditare il possibile concorrente escluso».

Il colonnello Benassi, «debitamente» registrò la conversazione. Il gip sottolinea che i due arrestati (un'altra persona è indagata a piede libero) «hanno dimostrato assoluta spregiudicatezza non solo nelle modalità concrete tenute nel delinquere ma portando avanti con protervia i loro fini, intraprendendo attività volte a distruggere ed eliminare tracce del loro accordo illecito». Hanno inoltre manifestato «apertamente il fastidio derivante da chi denuncia a gran voce le loro condotte nefaste e contrarie alla legge e al primario interesse pubblico».

Uggetti è pronto a difendersi, già domani nell'interrogatorio nel carcere milanese di san Vittore: «Ho agito per il bene della città, come ho sempre fatto», ha detto al suo legale, Pietro Gabriele Roveda che lo assisterà nell'interrogatorio di garanzia domani mattina nel carcere di San Vittore.

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