Il 42enne disoccupato di Lodi ha spiegato durante l'interrogatorio di garanzia di aver avuto un raptus e il gip Lidia Castellucci ha ritenuto di non convalidare il fermo, ritenendo che non ci sia pericolo di fuga, ma ha disposto comunque la custodia cautelare in carcere. Domani mattina, presso il Dipartimento di Medicina legale dell'Università di Pavia, verrà eseguita l'autopsia sulla 65enne, I.A.C., residente a Piacenza e madre di un 30enne che era convinto che la madre si guadagnasse da vivere come badante.
Il quarantaduenne inoltre era già stato in passato denunciato per violenze dalla ex moglie. E ultimamente, girava per la città, come lui stesso ha spiegato, con un coltellaccio da cucina, dalla lama di oltre 10 centimetri, che teneva nel giubbotto smanicato che quasi sempre indossava.
Era proprio per la situazione diventata via via insostenibile che la moglie, esasperata, già più di due anni fa gli aveva chiesto di andarsene. E lui era ritornato a vivere con i genitori, disoccupato. Sabato notte non riusciva a prender sonno e, passate le 4.30, ha iniziato a telefonare a una prostituta dopo l'altra. Nessuna gli ha risposto tranne la donna colombiana, che gli ha detto di andare da lei. Del resto, appunto, quel cliente lo conosceva da tempo e non le aveva mai fatto niente di male. L'uomo avrebbe voluto saldare la prestazione avuta con 30 euro invece di 50 e, dallo sconto negato, si è scatenato un forte litigio con le urla sentite a due palazzi di distanza. Ha lottato con tutte le sue forze per cercare di salvarsi la donna, che presentava profonde ferite negli avambracci, che ha usato per difendersi. L'uomo però, seppur non troppo robusto, ha agito in preda a un raptus d'ira provocato probabilmente anche dall'ultima dose di cocaina. I reati contestati ora sono di omicidio aggravato da futili motivi e crudeltà. Entro dopodomani è atteso l'interrogatorio di garanzia.
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