Licata, casa incendiata al sindaco antiabusivi, il ministro Alfano: «Gli daremo la scorta»

Licata, casa incendiata al sindaco antiabusivi, il ministro Alfano: «Gli daremo la scorta»
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Martedì 10 Maggio 2016, 16:15 - Ultimo aggiornamento: 11 Maggio, 10:24
Attentato nei confronti del primo cittadino di Licata: nella sera di lunedì è stata incendiata la villa in campagna del sindaco anti abusivi Angelo Cambiano. Sono intervenuti per i sopralluoghi il pm di turno della Procura di Agrigento, il questore Mario Fio Finocchiaro e il prefetto Nicola Diomede. Alcune settimane fa sono iniziate a Licata gli abbattimenti delle case abusive, grazie a un protocollo d'intesa firmato dal sindaco con la Procura. Non sono mancate le proteste degli abitanti e dei cittadini che hanno creato un vero e proprio muro umano coni bambini in prima fila. Intanto, nei prossimi giorni verranno rase al suolo altre 20 villette abusive. Le nuove ordinanze di demolizione sono in corso di notifica da parte del Comune, che le ha acquisite al proprio patrimonio, agli ormai ex proprietari degli immobili. Il primo elenco, che è ancora in corso di interventi, prevedeva l'abbattimento di 20 villette nel rione di Torre di Gaffe. Sono 216 gli immobili abusivi già acquisiti al patrimonio del Municipio.


«Sono senza parole. È un momento davvero molto particolare». Lo ha detto, con un filo di voce, il sindaco di Licata Angelo Cambiano che sulle demolizioni degli immobili abusivi ha sempre sostenuto di «non avere fatto altro che applicare la legge, ciò che la politica non ha fatto in oltre 40 anni visto che è del '76 la norma che stabilisce che sono abusivi gli immobili edificati entro i 150 metri dalla battigia».

«Farò una riflessione. I prossimi 5 o 6 giorni rifletterò. Non voglio essere un eroe. Ringraziando il cielo ho tutto. Se servire i propri territori significa rischiare la vita giornalmente, non ci sto». Così il sindaco provato per l'incendio doloso appiccato all'abitazione di campagna e preoccupato per l'incolumità della propria famiglia. Il sindaco è al centro di attacchi per la decisione di demolire le case abusive:  «È tempo che alle parole seguano i fatti.
Sono sovraesposto - dice Cambiano - Lo ha dimostrato anche la partecipazione alla trasmissione L'Arena. Gli ex proprietari degli immobili abusivi desideravano probabilmente che il sindaco dicesse che le case si potevano salvare, che la legalità non va rispettata. Avrebbero gradito questo. Ma, naturalmente, non è possibile».


A poche ore dell'attentato 40 sindaci dell'Agrigentino si sono dati appuntamento a Licata per manifestare solidarietà nei confronti del collega Angelo Cambiano. «Domenica all'Arena di Giletti, abbiamo visto Angelo Cambiano spiegare la normalità delle demolizioni degli immobili abusivi - dicono i sindaci dell'agrigentino, attraverso Emilio Messana - Un'ottima figura per la Sicilia e i suoi amministratori. L'affermazione del diritto crea scandalo, fa del suo primo cittadino un eroe, suo malgrado. Oggi saremo a Licata per manifestare la nostra solidarietà e l'indignazione. Alla comunità di Licata, profondamente offesa da questo vile attentato, la nostra vicinanza. Ad Angelo Cambiano il nostro incoraggiamento ad andare avanti nella difesa della nostra terra e dei valori della legalità».

E all'indomani dal rogo il ministro Alfano annuncia: «Proporrò la scorta per il sindaco di Licata». Il Guardasigilli è arrivato al Palazzo di città del comune agrigentino per esprimere la solidarietà al primo cittadino. «Proporrò una scorta al sindaco e una vigilanza ai luoghi della sua vita perché la scelta di amministrare una città, non significa fare un scelta dell'eroismo - dice - La paura è un sentimento naturale e lo Stato deve intervenire per sottrarre paura a chi ce l'ha avendo avuto il consenso del popolo per governare un terra splendida e difficile come questa».



 
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