Lecco, inneggiano al martirio su Facebook e in carcere: due espulsioni

Lecco, inneggiano al martirio su Facebook e in carcere: due espulsioni
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Mercoledì 30 Dicembre 2015, 13:33 - Ultimo aggiornamento: 31 Dicembre, 11:25
Un giovane tunisino residente nella Brianza lecchese è stato espulso dall'Italia con decreto del ministero dell'Interno. Lo riferisce sull'edizione di oggi il quotidiano 'La Provincia di Leccò precisando che il provvedimento - di cui si è avuta notizia nelle ultime ore - è stato eseguito ai primi di dicembre dagli investigatori della digos della polizia, dopo essere stato convalidato dal giudice.

Tra le accuse formulate anche quella di avere inneggiato al martirio e all'ideologia jihadista attraverso il suo profilo del social network 'Facebook'. Via internet avrebbe diffuso la foto del fratello, che combatte per l'Isis in Siria, armato di Kalashnikov inneggiando alla guerra.

Il giovane, che nel lecchese era già noto alle forze dell'ordine ma solo per sospetti relativi a piccoli reati, è stato scortato fino all'aeroporto di Malpensa diretto nel suo Paese d'origine. Non potrà rientrare in Italia per i prossimi 15 anni.

Espulso dall'Italia anche un detenuto egiziano 32enne per avere inneggiato all'Isis e agli attentati di Parigi auspicando un'altra strage. L'uomo è stato denunciato e questa mattina gli agenti della Questura di Rimini hanno eseguito l'espulsione con rimpatrio in Egitto. Il provvedimento è stato emesso dal prefetto riminese, Giuseppa Strano.

Disponendo l'espulsione del 32enne il Prefetto di Rimini ha condiviso appieno la proposta del Questore della città romagnola, Maurizio Improta. Durante il periodo di detenzione in carcere lo straniero era stato sottoposto a monitoraggio, avendo manifestato importanti e non trascurabili segnali di radicalizzazione islamista. Un episodio, in particolare, era stato rilevato dal personale della Digos che da tempo controllava i suoi 'movimentì: il 13 novembre l'egiziano, mentre trasmettevano la notizia della strage di Parigi, con rabbia e ad alta voce aveva urlato davanti agli altri detenuti «Li dobbiamo far fuori tutti, prima i francesi poi anche gli italiani», mimando il gesto della pistola.

L'uomo allontanato risulta essere presente sul territorio nazionale fin dal settembre 2004, data nella quale è stato fotosegnalato dalla Questura di Ragusa perchè richiedente asilo politico. È stato titolare, dal 2007 al 2013, della Carta di Soggiorno in quanto familiare di cittadino europeo, avendo contratto nel 2007 matrimonio con un'italiana. Il titolo di soggiorno era stato poi revocato dal Questore di Rimini, nell'ottobre 2013, alla luce delle evidenze e della personalità criminale del soggetto. L'8 settembre di quest'anno lo straniero è stato poi sottoposto a fermo dai carabinieri di Rimini per rapina aggravata in concorso.

L'egiziano ha alle spalle precedenti di Polizia per rissa, lesioni personali (ha colpito un cittadino pakistano alla testa con una cazzuola), estorsione continuata in concorso ai danni di due fratelli ristoratori, diversi episodi di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti; lesioni aggravate (ha ferito con coltello un cittadino italiano), violazione di domicilio, rapina aggravata e lesioni aggravate. Nei giorni scorsi ha però ottenuto un provvedimento di scarcerazione da parte del Gip presso il Tribunale di Rimini che ha sostituito la misura cautelare in carcere con quella dell'obbligo di dimora.

La Polizia però non ha perso le sue tracce, Digos e Ufficio immigrazione di Rimini, in stretto contatto con il personale dell'Antiterrorismo di Roma e Bologna e con la Direzione centrale della polizia di frontiera, hanno predisposto subito dopo la scarcerazione l'accompagnamento in Questura dell'egiziano, mentre veniva tenuta sotto stretto controllo la sua abitazione e le sue frequentazioni. Il Questore di Rimini ha quindi proposto l'espulsione e contestuale trattenimento presso il Cie al prefetto di Rimini, che ne ha ordinato l'allontanamento dal territorio nazionale. L'accompagnamento è avvenuto senza alcuna turbativa.

L'uomo, dopo la prevista udienza di convalida, è stato condotto dal personale dell'Ufficio Immigrazione, della Digos e della Squadra Mobile di Rimini al Centro di identificazione ed espulsione di Torino dove è stato trattenuto fino a questa mattina, quando con un volo di una compagnia aerea egiziana è stato rimpatriato, scortato da personale della polizia egiziana.
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