La salma di Mike Bongiorno trafugata
dal cimitero di Arona: ipotesi riscatto

Mike Bongiorno
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Martedì 25 Gennaio 2011, 12:43 - Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 00:03
ROMA - La salma di Mike Bongiorno stata trafugata questa notte dal cimitero di Arona, nella frazione Dagnente della localit in provincia di Novara. Ignoti hanno rotto la lapide della tomba e portato via la bara. Il furto stato denunciato ai carabinieri dal custode del cimitero, avvisato da un anziano visitatore.



La scoperta poco dopo le 10,30, da parte di Giuseppe Buscaglia, un pensionato che ogni giorno fa visita al piccolo camposanto per pregare sulle tombe della moglie Teresina, del fratello, dei genitori. «Ho visto il loculo vuoto - racconta - la lapide appoggiata al muro, mattoni e pezzi di cemento per terra». Il pensionato è corso al bar per dare l'allarme e chiamare il custode del cimitero di Dagnente (e degli altri tre di Arona) poi è stato il primo a essere sentito dai carabinieri. «Ma non ho incontrato nessuna persona strana, nè oggi, nè gli altri giorni. Anzi, spesso ero nel camposanto non incontravo proprio nessuno».



I carabinieri del Ris di Parma sono volati in elicottero ad Arona. Non ci sono state effrazioni all'ingresso del cimitero e non sono state rilevate tracce. I Ris hanno lavorato fin dopo il tramonto. È stato accertato che i ladri, probabilmente quattro, sono fuggiti dal retro del camposanto, passando attraverso un foro in rete metallica che recinge un prato con orto ai piedi della collinetta dove sorge il cimitero. In quella zona una strada secondaria porta a valle. Vicino c'è un condominio a quattro piani, ma nessun dei residenti si è accorto di nulla.



Ipotesi riscatto. Gli inquirenti non fanno alcuna ipotesi, ma la pista più seguita sarebbe il movente del riscatto. L'indagine, pur trovandosi Arona in provincia di Novara, è coordinata dalla Procura di Verbania, il capoluogo di provincia sul lago Maggiore. Oltre alle perizie svolte dai Ris all'interno e all'esterno del cimitero di Dagnente, le forze dell'ordine sono state impegnate in controlli e battute in tutta la zona tra i laghi, nelle province di Verbania e Novara. Chi ha trafugato la bara di Mike Bongiorno si è preoccupato anche di rubare le cassette con le immagini che le telecamere esterne al cimitero potrebbero avere ripreso. Secondo alcune testimonianze, tra cui quella del parroco di Dagnente, da tempo le telecamere non erano però funzionanti.



«Siamo sgomenti e increduli. Ci siamo raccolti in famiglia davvero sgomenti davanti all'accaduto - ha detto all'Ansa Michele Bongiorno junior, il primogenito di Mike Bongiorno - Non ci sono parole per commentare l'accaduto, è successo questa notte e l'abbiamo saputo un'ora fa. Adesso ci sono le forze dell'ordine che se ne stanno occupando, noi non abbiamo davvero parole».



Mike non meritava questo affronto. I familiari, in una nota diffusa nel tardo pomeriggio, commentano il furto della salma: «La famiglia Bongiorno - si legge nel comunicato voluto dalla moglie Daniele Zuccoli e dai figli Michele, Niccolò e Leonardo - ringrazia tutti gli amici di Mike che hanno dimostrato come sempre affetto e solidarietà per una vicenda che l'ha lasciata sbigottita e addolorata, perchè Mike ha sempre fatto del bene e non si meritava questo affronto. La famiglia Bongiorno esprime inoltre piena fiducia alla procura della Repubblica di Verbania e alle forze dell'ordine che stanno conducendo le indagini». E rivolge un appello «al senso civile ed al rispetto del sacro che ha il Paese - perchè sappiamo che Mike è nel cuore di tutti gli Italiani - e invita chiunque abbia informazioni utili a contattare le forze dell'ordine per aiutarci a risolvere questa dolorosissima vicenda».



Il popolare conduttore televisivo è morto l'8 settembre 2009, all'età di 85 anni. Aveva una villa ad Arona dove trascorreva parecchio tempo: dopo la sua morte la moglie aveva voluto che il marito fosse seppellito nel piccolo camposanto.



Nella stessa zona fu trafugata la salma di Enrico Cuccia. Nel marzo 2001, a Meina, un paese poco distante nel cui cimitero era sepolto Enrico Cuccia, il banchiere di Mediobanca, morto l'anno prima, fu scoperchiata la tomba e trafugata la bara. Venne chiesto un ingente riscatto alla famiglia ma pochi giorni dopo il telefonista della banda era stato intercettato: la bara venne ritrovata in un fienile della Val Susa.



«È una roba veramente incredibile, mi spiace molto per la famiglia, non c'è più rispetto per nulla - dice don Mauro Pozzi, parroco di Dagnente - Di notte il cimitero è chiuso con un cancello elettrico. Ho un dubbio che possa esserci qualche collegamento con il caso Cuccia, ma non so».
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