L'Agcom multa Tg1 e Tg5
Istruttoria su stop a talk show

Augusto Minzolini
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Giovedì 25 Marzo 2010, 10:36 - Ultimo aggiornamento: 26 Marzo, 16:04
ROMA (25 marzo) - Due sanzioni da 100 mila euro ciascuna a Tg1 e Tg5 per lo squilibrio tra Pdl e Pd e la marginale presenza delle nuove liste e un richiamo a tutte le emittenti ad «attuare un immediato riequilibrio» tra le forze politiche in vista delle Regionali: sono le decisioni prese oggi all'unanimità dalla commissione Servizi e Prodotti dell'Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni proprio mentre sullo stop ai talk show della Rai in periodo elettorale è in corso all'Authority di garanzia un'istruttoria.



La commissione, «presieduta da Corrado Calabrò, relatori Magri e Sortino, alla luce dei dati di monitoraggio dell'ultimo periodo (14-20 marzo) - spiega una nota - ha rilevato il perdurare di un forte squilibrio informativo tra le forze politiche, in particolare tra Pdl e Pd, e una marginale presenza delle nuove liste che si sono presentate alle elezioni, in violazione del richiamo già rivolto alle emittenti ad attuare il riequilibrio dell'informazione nei notiziari. La commissione ha pertanto comminato, all'unanimità, una sanzione di 100.000 euro al Tg1 e al Tg5, che presentavano il maggiore squilibrio, ed ha, nel contempo, rivolto un richiamo a tutte le emittenti ad attuare un immediato riequilibrio dell'informazione entro la chiusura della campagna elettorale».Questa sera dal Paladozza di Bologna andrà in onda Raiperunanotte, un mix fra Annozero e una festa di piazza presentata da Michele Santoro in difesa della libertà di stampa.La manifestazione, patrocinata da Fnsi e Usigrai, sindacato dei giornalisti Rai, è la risposta al silenzio imposto dalla par condicio alle trasmissioni tv per le elezioni.



La Rai ha replicato affermando che il Consiglio di Stato ha rilevato che la sospensione temporanea dei talk show non si traduce «in un vulnus al diritto di informazione» e ha annunciato che impugnerà la multa al Tg1.



Dopo le sanzioni annunciate dall'Autorità c'è stato un sit-in a Roma, davanti alla sede della Rai, promosso dai radicali e dal Pd «per manifestare contro lo squilibrio dell'informazione». Riunite davanti ai cancelli di Viale Mazzini, con striscioni e cartelli, si sono ritrovate circa 200 persone, tra cui diversi candidati in corsa per le elezioni regionali di domenica e lunedì. «Berlusconi, la grande abbuffata di tv», si legge in uno dei cartelli. «Abbiamo chiesto un incontro con il presidente della Rai Paolo Garimberti e siamo in attesa di una risposta», spiega il senatore pd Vincenzo Vita. Tra i manifestanti, il vicepresidente della Regione Lazio Esterino Montino

e la radicale Rita Bernardini. Una delegazione dei manifestanti è stata ricevuta dal presidente della Rai Paolo Garimberti. «Gli abbiamo sottoposto i dati forniti oggi sia dai radicali sia dall'Agcom - ha riferito poi il senatore pd Vincenzo Vita - sottolineando che in queste ore così delicate e decisive serve equilibrio. Il presidente della Rai ci ha ringraziato e risposto che prendeva atto e che ne avrebbe parlato con chi di competenza».



Contro la decisione della Rai di interrompere alcuni programmi di approfondimento tra cui Annozero, Ballarò, Porta a Porta e L'ultima parola, erano stati presentati diversi esposti all'organismo di garanzia. Tra questi quelli di Federazione della stampa e Usigrai e dell'associazione Articolo 21, dei capigruppo in commissione di Vigilanza Fabrizio Morri (Pd) e Roberto Rao (Udc). Secondo Fnsi e Usigrai le repliche di film e telefilm in onda al posto dei talk show rappresentano una «sottrazione di informazione che è tanto più negativa in periodo elettorale» e lo stop deciso dalla Rai «va ben oltre il contenuto del regolamento» della Vigilanza, a sua volta «in contraddizione con la legge sulla par condicio».



Secondo Articolo 21, in base al Testo Unico della Radiotelevisione viale Mazzini «ha l'obbligo di garantire un adeguato numero di ore di trasmissione all'informazione nelle fasce orarie di maggiore ascolto nonchè l'obbligo di trasmettere programmi di approfondimento informativo», in base al contratto di servizio.



Anche per Morri e Rao, la decisione della Rai «costituisce una violazione delle disposizioni del Testo Unico della Radiotelevisione e del contratto di servizio». Ai sensi dell'articolo 48 del Testo Unico, «l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni è tenuta alla alla verifica dell'effettivo adempimento degli obblighi di servizio pubblico radiotelevisivo alla eventuale irrogazione delle relative sanzioni»: di qui la richiesta di adottare «tutti gli atti di competenza».




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