Vasto, le ultime frasi del killer prima di sparare all'uomo che uccise sua moglie

Vasto, le ultime frasi del killer prima di sparare all'uomo che uccise sua moglie
di Gianni Quagliarella e Giovanni Sgardi
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Sabato 4 Febbraio 2017, 08:39 - Ultimo aggiornamento: 12:12

 «Hai ancora il coraggio di farti vedere in giro?». «Lasciami stare, non puoi farmi nulla». Questo lo scambio di battute, riferito da un testimone, pochi istanti prima che il marito vendicatore di Vasto sparasse tre colpi di pistola contro il ragazzo che aveva falciato a morte la moglie. Mercoledì pomeriggio, i due si incontrano davanti Cafè and Wine Bar di viale Perth. La dinamica è importante perché potrebbe rafforzare o far cadere l'accusa di omicidio premeditato contestata ieri a Fabio Di Lello, 33 anni. Un'accusa da ergastolo.

 

VORTICE DI RANCORE
Di Lello riesce in qualche modo a fronteggiare Italo D'Elisa, 22 anni, che, sotto la pressione di una campagna d'odio, cercava di sfuggire da mesi al pressing della città sgusciando in ogni angolo e rintanandosi con un topo. Il vedovo, ex calciatore e panettiere, apostrofa il ragazzo che il primo luglio è passato con il rosso investendo Roberta Smargiassi in scooter. «Hai ancora il coraggio...». Italo, esasperato, gli chiede di essere lasciato in pace. A quel punto l'altro sarebbe tornato verso la sua auto per prendere la pistola con cui, pochi attimi dopo, ha ucciso a sangue freddo il volontario della Protezione civile. Il paradosso di questo omicidio è il vortice del rancore che, invece di placarsi, aumenta di intensità con una folle girandola di commenti sui social. Tutti irriferibili. Soprattutto contro il povero Italo di cui il padre dice: «In quell'incidente era morto anche lui. Di Lello ha ucciso un morto». E alla faccia del papà di Roberta che chiedeva perdono e la fine dell'odio. Niente da fare. A Vasto si è scatenata la caccia per recuperare i whatsapp con il filmato dello schianto di luglio, per pura morbosità, tanto che la Procura è stata costretta a ordinare i sequestri. Un altro dei temi caldi del web, quello della mancata fiducia nella giustizia, di cui ha parlato anche l'arcivescovo Forte, ha costretto a intervenire anche il ministro Orlando: «Un atto inaccettabile (l'omicidio ndr) che è stato scaricato sulla giurisdizione. In un tribunale che, peraltro, ha tempi migliori della media europea. Non deve accadere». Come infatti aveva già puntualizzato il procuratore di Vasto, Giampiero Di Florio, l'inchiesta sulla morte di Roberta era già stata chiusa e Italo D'Elisa sarebbe dovuto comparire davanti al gip il 21 febbraio per l'udienza di rinvio a giudizio. Assurdo parlare di giustizia lumaca, quando si è di fronte di un esempio di efficienza. E infatti si schiera anche il vicepresidente del Csm Giovanni Legnini: «Io eviterei di stabilire un nesso fra il corso del procedimento penale e questo gesto omicida folle che non può essere giustificato in alcun modo». «Fra quel tragico incidente stradale - ha aggiunto Legnini - e l'udienza preliminare sono passati 8 mesi. Siamo in presenza dell'esercizio dell'azione penale in tempi rapidissimi rispetto alla media».

L'IDEA DELLA VENDETTA
In carcere, invece, Fabio Di Lello piange e bacia la fede che gli ha messo al dito la sua Roberta. L'ha baciata più volte, ieri, durante il colloquio con il suo avvocato Pierpaolo Andreoni, incapace di tornare ai ricordi dell'omicidio. Troppo provato, troppo sconvolto, dice il legale che ha bevuto con lui un caffè, gli ha parlato di calcio, gli ha promesso di esaudire un suo desiderio: portargli in cella dei libri. Oggi l'interrogatorio, ma Di Lello è comunque reo confesso. Per lui varrà solo il gioco aggravanti-attenuanti. La mamma Michelina, che oggi invierà una corona di fiori al funerale di Italo, dice: «Non pensavamo che potesse fare questo, piuttosto avevamo paura che potesse uccidersi». Ma la prospettiva cambia se è vero quanto riferisce Pompeo Del Re, uno degli avvocati di parte civile: «A dicembre Fabio Di Lello aveva provveduto a spogliarsi dei beni personali». Nulla da lasciare, dunque. Forse perchè aveva già maturato l'idea di uccidere?